Perché dobbiamo pagare anche la tara?

Un trucco e uno spreco pagati dai consumatori. C'è un'unica difesa: controllare come vengono pesati gli alimenti, quando fate la spesa

COMMERCIANTI SCORRETTI
In teoria, è una difesa del consumatore. In pratica, un trucco e uno spreco alle sue spalle. La tara è ciò che bisogna detrarre da una confezione che contiene per esempio un alimento, per avere un peso netto. Quello sul quale si calcola poi il prezzo.

TARA

La tara è l’imballaggio della merce. La protegge, e in questo modo dovrebbe proteggere anche il consumatore. Ma poi si scopre che avviene il contrario, e i commercianti, dal piccolo negozio di quartiere al grande supermercato, con una vera furbizia pesano gli alimenti con ciò che li contiene. E il conto finale è uno scontrino che comprende il peso lordo, e non quello netto.

PERCHÉ DOBBIAMO PAGARE ANCHE LA TARA?

Se chiedete un etto di prosciutto, ci saranno almeno tre livelli di tara: un primo strato di carta rigida (o una vaschetta di plastica), poi dei fogli sottili che separano i vari strati di affettato, e infine una busta per contenere il prodotto. Dovremmo pagare solo il prosciutto, e invece tutto finisce sulla bilancia e paghiamo anche la tara.

TRUCCO DELLA TARA

Fate un esperimento. Entrate in una tavola calda, anche una salumeria ben attrezzata per servire pasti durante la pausa di lavoro, e ordinate un primo e un secondo. Poi controllate che cosa finisce sulla bilancia per emettere lo scontrino. In genere, ecco il trucco della tara, su quella bilancia ci finiscono anche piatti, vaschette e contenitori. Tutta roba che poi il consumatore paga. Tutta roba che il consumatore non dovrebbe pagare.

COMMERCIANTI SCORRETTI

A parte l’evidente spreco di materiali e di soldi, qui siamo proprio al sottile confine con la truffa. A Torino ben sei supermercati sono finiti sotto inchiesta: gonfiavano gli scontrini dei clienti addebitando anche il peso dei contenitori. L’imbroglio della tara è semplice, ma sarebbe altrettanto semplice evitarlo. Senza fare scenate o andare subito da qualche vigile urbano per protestare, di fronte al commerciante scorretto o anche al commesso del supermercato che sta eseguendo ordini superiori, usate la potente arma della persuasione. Fate capire che avete capito. Basta una frase, anche con un pizzico di ironia che in questi casi non guasta mai. Una frase tipo questa: «Scusi, ma qui si pagano anche i piatti?».

COME DIFENDERSI DALLA FALSA TARA
 
L’unica difesa che abbiamo da consumatori, contro la falsa tara, è quella di tenere gli occhi aperti. Controllare che cosa pesa il commerciante (o il supermercato) prima di emettere lo scontrino provvisorio, non quello fiscale. E fermare così il malcostume della tara ingiustamente addebitata.

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