“Save”, la start up siciliana che trasforma il cibo invenduto in mangime per gli animali

Gli studi compiuti hanno dimostrato che frutta e verdura trasformata possiedono il 18 per cento in più di proteine rispetto ai mangimi tradizionali e questo permette agli animali di crescere meglio.

TRASFORMARE SCARTI IN CIBO PER ANIMALI –

Recuperare il cibo scartato nella grande distribuzione perché in scadenza o nei mercati, quindi anche frutta e verdura, per trasformarli in alimenti per gli animali: un progetto, “Save”, tutto made in Italy, portato avanti a Messina dall’ingegnere Giuseppe Galatà in collaborazione con l’UniMe e che ha già ottenuto un doppio finanziamento da parte del ministero dell’Università e della ricerca nell’ambito del progetto Smart city.

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IL PROGETTO SAVE DI GIUSEPPE GALATÀ –

Gli alimenti, trattati e disidratati, vengono poi riutilizzati per l’alimentazione di vitelli e vacche in asciutta. Gli studi compiuti acidificando la parte vegetale dei cibi mediante la tecnica dell’insilamento, hanno dimostrato che frutta e verdura trasformata possiedono il 18 per cento in più di proteine rispetto ai mangimi tradizionali e questo permette agli animali di crescere meglio.

Attualmente, mentre in Sicilia si procede con la lavorazione del prodotto fresco, al Nord, grazie alla collaborazione con le università di Ferrara e Parma, si procede invece con la lavorazione di tutto l’inscatolato e insaccato.

DA SCARTI A MANGIME PER ANIMALI –

Un’iniziativa importante e un ulteriore passo in avanti nella lotta allo spreco di cibo soprattutto se teniamo conto che nella grande distribuzione, ogni giorno, si getta via fino al 60-70 per cento di frutta e verdura e fino al 30 per cento di prodotti confezionati e in scatola.

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