Ticket crossing sui bus di Bologna contro il caro vita

Usare il biglietto, ancora valido, di un altro viaggiatore, o cedere il proprio e il relativo minutaggio rimanente: l'iniziativa, già presente in Europa e in alcune città italiane, arriva anche nel capoluogo emiliano

Il ticket crossing è un metodo, fondato sulla condivisione fra i viaggiatori dei mezzi pubblici, per abbattere almeno in parte i costi delle spese della mobilità in città. I più fortunati possono viaggiare praticamente gratis. Come si fa? E’ un sistema molto semplice che in alcune città d’Europa è praticamente la regola diffusa tra tutta la popolazione: dopo aver obliterato il biglietto ed essere giunto a destinazione, il titolare di un titolo di viaggio controlla quanto tempo di validità rimane e in caso passa a un nuovo passeggero il suo biglietto oppure lo deposita nel punto di ticket crossing che si trova appeso vicino alle fermate. Viceversa, prima di salire sul bus, il viaggiatore può controllare che qualcuno non abbia lasciato un biglietto ancora valido nel punto di scambio o attendere da chi scende un atto di generosità. Così, in questo modo, si può approfittare del minutaggio rimanente.

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A Bologna l’iniziativa, partita dai membri del collettivo Làbas, prevede che appositi contenitori vengano lasciati alla fermata e che i passeggeri possano usufruirne liberamente. Una risposta al caro biglietto, che nella città emiliana costa oggi 1,30 euro. Sviluppato in nord Europa, da un po’ di anni, con l’arrivo della crisi economica sta prendendo piede, oltre che a Bologna, anche in diverse città italiane fra le quali Genova, Milano, Roma, Padova e Treviso.

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C’è da dire, per la verità, che il ticket crossing è al limite dell’illegalità, nel senso che il biglietto, per legge, non è cedibile: un “ostacolo” facilmente superabile quando si usano titoli di viaggio non nominali come i biglietti dell’autobus a tariffa oraria. E contro la crisi moltissimi fanno di necessità virtù.

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