Sprechi pubblici. I lussi dei deputati costano 138 milioni

Se a una cena tra amici qualcuno vi raccontasse che la Camera dei deputati spende circa nove mila euro al mese per pagare l’affitto di un ufficio per ogni deputato probabilmente non ci credereste. Forse a quel prezzo sarebbe meglio affittare una stanza al Grand Hotel, scherza, ma non troppo Rita Bernardini, la deputata radicale […]

Se a una cena tra amici qualcuno vi raccontasse che la Camera dei deputati spende circa nove mila euro al mese per pagare l’affitto di un ufficio per ogni deputato probabilmente non ci credereste. Forse a quel prezzo sarebbe meglio affittare una stanza al Grand Hotel, scherza, ma non troppo Rita Bernardini, la deputata radicale che si e’ battuta per avere l’elenco di convenzioni, consulenze e fornitori della Camera fino a minacciare uno sciopero della fame. A darle pronta soddisfazione, facendole trasmettere subito i conti segreti del Palazzo ci ha pensato Gianfranco Fini, il primo presidente della storia sensibile a queste vicende, lo ha definito Marco Pannella, che ieri ha squadernato con i suoi compagni di partito questa sfilza di numeri: Carte che parlano da sole, dal cui studio e’ impossibile che non venga fuori roba da codice penale.

Dalla gran mole di dati spunta fuori pure una convenzione tra la Camera e il Centro Diagnostico Pantheon, non a carico del bilancio di Montecitorio (e’ finanziata con una quota di 800 euro al mese che ogni singolo deputato versa ad un Fondo di Solidarieta’) ma che consente agli onorevoli e ai loro familiari (anche se coppie di fatto) di ricevere rimborsi per interventi di chirurgia plastica e di accedere ad una serie di prestazioni: cura del sonno a 516,46 euro, shiatsuterapia a 75 euro, elettroscultura o ginnastica passiva a 75 euro, balneoterapia con 1860 euro di plafond annuo e 3100 euro l’anno per la psicoterapia.

Ma la voce piu’ significativa che incide direttamente sui 138 milioni e passa di euro che la Camera spende per fornitori e contratti vari e’ proprio quella degli uffici, con un versamento alla societa’ Milano 90 srl del gruppo Scarpellini di 46,5 milioni di euro solo per l’affitto di Palazzo Marini: una serie di immobili dislocati tra via del Tritone e piazza San Silvestro che nel 2007, denuncia il segretario dei Radicali, Mario Staderini, costavano 30 milioni di euro e su questo ho bisogno di risposte da parte della Camera. Montecitorio e il Senato hanno in locazione da privati o dal demanio ben 22 immobili per un totale di 204 mila metri quadri, mentre il museo del Louvre ne ha solo 60 mila. E gran parte di questi 204 mila metri quadri sono ripartiti nelle strutture di palazzo Marini destinate agli uffici dei deputati. Uffici che, a sentire la Bernardini, non servono a nessuno, io ci ho messo piede solo un paio di volte.

Scorrendo i dati messi on line sul sito dei Radicali si scopre poi che la Milano 90 srl fornisce alla Camera non solo la locazione degli uffici, ma anche servizi di ristorazione delle mense di via del Seminario e di Palazzo Marini (2.670.480 euro annui), mentre la ristorazione per deputati e dipendenti di Montecitorio e’ fornita dalla Compass Grup Italia spa, che secondo il bilancio di previsione, ricevera’ nel 2010 3.857.712 euro. E non sono poche le voci che superano il milione di euro: per l’affitto di posti auto e moto vengono pagati 787 mila euro alla Colonna srl, oltre 112 mila euro alla Edilcrispi srl, 222.196 euro alla Saba Italia spa, mentre per il lavaggio e la custodia delle vetture, la Co.pisa.scrl riceve 418 mila euro all’anno. Per la manutenzione della tappezzeria e falegnameria e per l’acquisto di arredi, la Camera versa 1.214.400 euro alla Troiani srl, mentre i servizi di pulizia nel 2010 costeranno circa 5 milioni di euro.

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