Sprechi nel Lazio: gli incarichi d’oro

C’è un ufficio, a Roma, che assume sempre. Anche in tempi difficili, anche se il Tar (come successo qualche settimana fa) annulla le delibere con cui hai chiamato sei dirigenti senza la «trasparenza e pubblicità» necessaria, anche se la crisi economica imporrebbe una stretta agli sprechi, alla Regione Lazio la regola non cambia mai. Per […]

C’è un ufficio, a Roma, che assume sempre. Anche in tempi difficili, anche se il Tar (come successo qualche settimana fa) annulla le delibere con cui hai chiamato sei dirigenti senza la «trasparenza e pubblicità» necessaria, anche se la crisi economica imporrebbe una stretta agli sprechi, alla Regione Lazio la regola non cambia mai. Per gli amici di Renata Polverini o per gli amici dei suoi amici c’è sempre una scrivania pronta.

Stavolta, però, la governatrice si è superata, e ha riunito una coppia che la sorte aveva diviso, facendo felice ancora una volta il suo sindacato preferito. L’Ugl, ça va sans dire, di cui è stata potente segretario fino a due anni fa.

Andiamo con ordine. Nel giugno 2010 la Polverini ha voluto come suo braccio destro Salvatore Ronghi, ex dirigente dell’Ugl a cui ha concesso un contratto da 189 mila euro lordi l’anno. Ex vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, Ronghi – che anni fa ha lasciato An e oggi è tra i fondatori del movimento Forza del Sud – è così diventato il primo napoletano a sedere sulla poltrona di Segretario generale della Regione Lazio.

Ronghi è chiacchierato per le sue simpatie considerate troppo a destra ed è finito sui giornali perché capo di Federica Gagliardi, la "dama bianca" che accompagnò Silvio Berlusconi in alcune visite di Stato.

Ma i mugugni, in Regione, ora riguardano l’ultima assunzione messa a segno da lui e la Polverini.

L’anno scorso Renata ha infatti creato una nuova «Struttura Verifica dell’attuazione delle Politiche regionali e del programma di governo», ufficio istituito presso il segretariato generale. E dallo scorso 1 ottobre ha chiamato per gestirlo la compagna di Ronghi, la napoletana Gabriella Peluso. Che, di fatto, sarà il "Gianfranco Rotondi" della Polverini.

La signora ha 37 anni ed è felice: fino alla settimana scorsa curava ufficio stampa del Consiglio regionale della Campania, ora ha un contratto da dirigente fino alla fine della legislatura (guadagnerà 122 mila euro l’anno, 10 mila in più del suo predecessore, in tutto sono oltre 400 mila euro) e lavorerà nella Capitale fianco a fianco con Salvatore.

La Peluso è una giornalista professionista, e qualche tempo fa s’è fatta notare perchè in un comunicato ufficiale del Consiglio ha confuso l’allora amministratore delegato della Cai (Compagnia aerea italiana) Rocco Sabelli con l’opinionista Claudio Sabelli Fioretti.

Fa specie, col senno di poi, rileggere alcune sue dichiarazioni rilasciate all’Ansa un anno fa, contro «la malapolitica che tenta di calpestare i dipendenti regionali (del Consiglio regionale campano, ndr) attraverso il ricorso selvaggio e immotivato a consulenze esterne». La Peluso inveì pure contro l’«utilizzo clientelare dell’istituto del comando» e le «assunzioni incostituzionali ed illegittime». In che veste la nuova preferita della Polverini rilasciava dichiarazioni così indignate? Come componente della segreteria regionale di un sindacato. Quale? Ma l’Ugl, naturalmente!

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