Sprechi eccellenti: ogni regione si fa la sua scuola di PPAA

Quando si parla di sprechi nella Pubblica amministrazione, e sono veramente tanti, a volte il diavolo si nasconde nelle pieghe più impensabili. Sergio Rizzo sul Corriere della Sera ha scovato alcune autentiche assurdità, che accompagnano come un’ombra gli sprechi, a proposito delle scuole per la pubblica amministrazione i cui costi, mentre tutto scende (dagli stipendi […]

Quando si parla di sprechi nella Pubblica amministrazione, e sono veramente tanti, a volte il diavolo si nasconde nelle pieghe più impensabili. Sergio Rizzo sul Corriere della Sera ha scovato alcune autentiche assurdità, che accompagnano come un’ombra gli sprechi, a proposito delle scuole per la pubblica amministrazione i cui costi, mentre tutto scende (dagli stipendi alle pensioni), sono aumentati solo nell’ultimo anno del 13 per cento e i cui risultati, rispetto ai francesi ed ai tedeschi, sono irrisori. L’aspetto incredibile e istruttivo della storia è questo: a parte i costi fuori controllo di carattere nazionale per le cinque principali scuole, c’è una vera rete di scuole regionali, una sorta di fai-da-te della pubblica amministrazione in versione formativa, che alimentano clientele politiche, burocratiche e accademiche, e gonfiano gli sprechi. Ecco che cosa scrive Rizzo:   "Ogni Regione si è fatta la propria scuola. E gli istituti di formazione nati da una quindicina d’anni a questa parte sono ormai un pulviscolo incontrollato. La Regione Lazio ha una struttura che si chiama Asap, Agenzia per lo sviluppo delle amministrazioni pubbliche, che ha un consiglio di tre persone, fra cui l’addetta stampa dell’assessore regionale all’Istruzione, Micaela Farina, e l’avvocato Maurizio Oliva, già candidato per il centrosinistra alla presidenza del decimomunicipio di Roma. La Regione siciliana ha invece il Cerisdi, di cui risulta presidente l’attuale sottosegretario alla Salute Adelfio Elio Cardinale, incidentalmente consorte di Annamaria Palma Guarnier, direttrice del gabinetto del presidente del Senato Renato Schifani. La Lombardia di Roberto Formigoni si è dotata di un Istituto superiore per la Formazione a cui fanno capo addirittura sette scuole diverse, dall’Accademia per ufficiali e sottufficiali della polizia locale alla Scuola superiore di Alta amministrazione. Ma una scuola di Amministrazione pubblica c’è anche in Umbria: la presiede la governatrice della Regione Catiuscia Marini e la amministra Alberto Naticchioni, per dieci anni sindaco prima del Comune di Preci, quindi di quello di Norcia. In Emilia Romagna esiste il Centro studio e lavoro La Cremeria, fondato dal Comune di Cavriago, e al quale partecipano altri cinque municipi. Che si va ad aggiungere all’Istituto per la formazione e la direzione nella pubblica amministrazione di Bologna. La Toscana possiede invece una «Scuola di Governo» e pure nelle Marche c’è una scuola di formazione del personale regionale. E si può non ricordare l’Agenzia per lo sviluppo delle risorse amministrative e organizzative della Basilicata, intitolata al meridionalista Francesco Saverio Nitti?"  

Se volete approfondire la questione degli sprechi nella Pubblica Amministrazione, guardate anche il Punto Galdo di questa settimana:

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