Spagna: eliminati gli incentivi alle rinnovabili

Sviluppo sostenibile e crisi economica: un connubio che non sa da fa. Vien fuori questa conclusione alla luce di quanto successo in Spagna dove il Governo capeggiato da Mariano Rajoy (nella foto), considerata la gravissima crisi economica del Paese, ha legiferato in favore del taglio ai sussidi alla produzione di energia pulita. Uno notizia che […]

Sviluppo sostenibile e crisi economica: un connubio che non sa da fa. Vien fuori questa conclusione alla luce di quanto successo in Spagna dove il Governo capeggiato da Mariano Rajoy (nella foto), considerata la gravissima crisi economica del Paese, ha legiferato in favore del taglio ai sussidi alla produzione di energia pulita. Uno notizia che sinceramente coglie un po’ di sorpresa, considerando che la Spagna (insieme alla Germania) è attualmente uno dei Paese al mondo con la più alta diffusione di energie rinnovabili.

La decisione presa è quella di sospendere temporaneamente gli incentivi economici mirati alla costruzione di nuovi impianti (quindi nessuna retroattività) per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili a causa della complessa situazione finanziaria del Paese iberico che non permette di dare sicurezza per il proseguimento della remunerazione. Per attutire il colpo l’esecutivo spagnolo ha assicurato che i tagli non avranno ripercussioni al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di energia rinnovabile.

La decisione, così come successe qui in Italia durante l’iter di approvazione del quarto Conto Energia, rischia seriamente di scatenare un vespaio di polemiche di proporzioni gigantesche e soprattutto di mettere in ginocchio l’intero comparto del settore rinnovabili. Ora, che l’entità degli incentivi debba calare progressivamente man mano che il numero di impianti installati aumenta è normale e anche logico (considerato il fatto che a pagare sono tutti i cittadini), tuttavia è allo stesso tempo evidente che la scelta di rinunciare all’incentivazione dall’oggi al domani sia un segno abbastanza chiaro di una classe politica dove lo sviluppo sostenibile non rappresenta certo la priorità.

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