La sopravvivenza delle librerie grandi e piccole è un vantaggio per tutti

La sopravvivenza delle librerie grandi e piccole è un vantaggio per tutti, anche per Amazon, scrive David Carr su The New York Times in un articolo da titolo "Leggere nel futuro"

Nel mondo dell’editoria, la sopravvivenza delle librerie grandi e piccole è un vantaggio per tutti, anche per Amazon, scrive David Carr su The New York Times in un articolo da titolo “Leggere nel futuro”, apparso su Internazionale. Descrivendo la libreria Barnes & Noble, in New Jersey, Carr scrive “E’ una stazione intermedia tra casa e lavoro, un posto dove fare una pausa e distrarsi […] Osservando i clienti sprofondati nelle poltrone della sala lettura con vista sulla strada, è difficile conciliare l’atmosfera del negozio con i recenti catastrofici titoli sul mondo dei libri usciti sui giornali“.

“All’inizio di luglio le “sei grandi” case editrici sono diventate cinque, con la fusione di Penguin e Random House. Martedì 9 luglio, il direttore esecutivo della Barnes & Noble si è dimesso in seguito alle tristi cifre degli incassi che hanno messo in luce la fallimentare strategia di lancio del Nook nel mercato dei tablet e degli ereader. Infine giovedì 11 luglio, la giudice Denise L. Cote della corte distrettuale di Manhattan ha emesso una drastica sentenza contro la Apple accusata di essersi accordata con le maggiori case editrici per issare il prezzo degli ebook e arginare la grandiosa crescita di Amazon“.

“Finora, però, i brutti colpi subiti dall’editoria non hanno ancora toccato direttamente i consumatori. Se qualcuno tra i milioni di spettatori incantati da Under the dome decide di leggere il romanzo di Stephen King che ha ispirato la serie della Cbs, può fare un salto su Amazon e comprarlo per 13,99 dollari, 7,99 per l’edizione Kindle”.

“Non c’è da stupirsi se l’anno scorso le vendite di ebook hanno avuto un’impennata, registrando una crescita del 42 per cento nella narrativa. Anche i ricavi netti per gli editori sono saliti vertiginosamente dal miliardo di dollari del 2012 ai 15 miliardi di quest’anno, secondo l’indagine annuale BookStat. Ma se gli editori gioiscono per i margini di guadagno garantiti dagli ebook – niente spese di stampa e distribuzione né copie rese – l’ascesa di Amazon li ha trasformati in personaggi secondari in un settore che era sotto il loro controllo. Apple sarà forse giudicata colpevole per aver concordato i prezzi, ma Amazon ha un potere così grande che può imporli unilateralmente”.

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