L’assedio straniero al risparmio italiano. Noi lo sprechiamo, e loro se lo pappano

Come mai, francesi in testa, c’è tanto interesse per acquistare banche, assicurazioni e società finanziarie italiane? Semplice: c’è un tesoro di 4mila miliardi di euro dei risparmiatori sui quali mettere le mani. Intanto questi soldi, purtroppo, non aiutano l’economia italiana a crescere.

soldi risparmiati dagli italiani

SOLDI RISPARMIATI DAGLI ITALIANI –

Vi siete fatti una domanda: come mai gli stranieri, in testa americani e francesi, sono così interessati a mettere le loro bandierine ai piani alta della finanza italiana? Come mai a dettare legge, sulle grandi operazioni finanziarie ci sono sempre le banche d’affari americane, e adesso i francesi, già padroni di Bnl, si sono portati a casa un pezzo del risparmio gestito da Unicredit (acquistando la società Pioner) e hanno puntato gli occhi, e non solo, nientemeno che su Generali? La risposta è semplice: l’Italia è molto fragile in questa fase, ma il risparmio degli italiani è solidissimo, e gli stranieri stanno facendo di tutto per metterci le mani sopra. Azzardo perfino una previsione: quando sarà risanata, grazie all’intervento dello Stato, anche la più antica banca italiana, ossia Monte dei Paschi di Siena, finirà nelle mani straniere. Se sbaglio, offro da bere a chi me lo ricorderà.

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ITALIANI GRANDI RISPARMIATORI –

Nonostante i venti della Grande Crisi che ancora soffiano impetuosi, nonostante l’impoverimento generale del Paese e lo spaventoso aumento della vera povertà (colpisce più di 1 un milione e 500mila famiglie), nonostante tutte le incertezze dell’economia e della politica, gli italiani, zitti zitti, continuano a risparmiare. Siamo a livelli da primatisti mondiali, 4mila miliardi solo di ricchezza finanziaria: denaro contante (qualcuno lo mette anche sotto al materasso), titoli di Stato, obbligazioni, fondi, azioni, monete, etc…

Sia chiaro: il risparmio, quando è frutto di attività legali e al netto della corruzione, è un indicatore di solidità della popolazione, inoltre noi siamo sempre stati delle formiche, e abbiamo costruito il nostro benessere, il nostro modello di sviluppo, su questo paradigma. Tra l’altro, in questo momento si risparmia di più anche per altri motivi: l’insicurezza sul futuro, la necessità di avere un “tesoretto” per non abbassare il proprio livello di vita, il sostegno ai giovani così penalizzati nella ricerca del lavoro e dell’autonomia. E ancora: la corruzione, gli imbrogli e gli sprechi che in Italia si sono visti e si sono moltiplicati proprio nel settore finanziario, a partire dalle note banche che hanno messo ko i risparmiatori, ma hanno salvato il sedere e il portafoglio dei banchieri imbroglioni. Anche questo fa paura e induce a conservare, più che a rischiare.

GESTIONE RISPARMI NELLE BANCHE –

Chiari i motivi e i punti di forza, dobbiamo anche dire che questo enorme risparmio è un enorme, scusate la ripetizione, spreco. Già, si tratta di soldi che non bagnano l’economia produttiva, non finanziano le imprese, l’artigianato, le start up innovative, la nuova agricoltura, in generale l’economia del Paese. No, restano inchiodati in qualche deposito o in qualche postazione finanziaria con la speranza del risparmiatore di aumentare il proprio patrimonio, magari con qualche bel colpo in quella Borsa italiana, dove l’insider trading è alquanto di casa. A differenza di tutti gli altri paesi europei, per non parlare dell’America dove il risparmio dei cittadini finisce continuamente per finanziare gli investimenti delle imprese private e pubbliche, il nostro risparmio è come se fosse congelato. Non alimenta canali che portano a una ricchezza più diffusa (a partire proprio dalle imprese sane e di qualità), non fa lievitare gli investimenti, non contribuisce a ridurre la spesa pubblica improduttiva per aumentare invece quella utile ai cittadini. Tutto fermo: ecco lo spreco enorme, che di fatto è alla base, se ci pensate, della mancata crescita dell’Italia. Un vero corto circuito: le imprese non crescono, non innovano, non creano nuovi posti di lavoro, mentre i soldi dei risparmiatori restano blindati nelle banche e nelle società finanziarie, dove i primi ad avere interesse al congelamento, sono loro, le società finanziarie che amministrano e gestiscono, con laute ricompense, questa montagna di risparmio, di ricchezza sprecata. Ecco allora spiegato l’enigma ed ecco le risposte alle domande che ho posto all’inizio: gli stranieri, come avvoltoi, mentre diverse banche italiane sono a rischio fallimento, si stanno avventando sui 4mila miliardi di soldi dei risparmiatori. E quando parlo di stranieri, qualcuno potrebbe dirmi che i francesi non sono tali, visto che stiamo insieme nell’Unione Europea. Già: insieme? E secondo voi in Francia avrebbero mai consentito lo shopping di aziende e società, da parte di società italiane, che i francesi stanno facendo nel nostro Paese? Ho seri dubbi, anzi ho una certezza: qualcuno ci avrebbe fermato.

SPRECHI E IMBROGLI DELLE BANCHE ITALIANE:

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