Social street, la collaborazione tra vicini riprende a fiorire grazie alla rete (Video)

Nate nel 2013 sono delle associazioni sorte spontaneamente che nel tempo sono diventate degli utilissimi strumenti di partecipazione attiva. Tramite i social network sempre più cittadini si uniscono per per darsi una mano o per combattere battaglie comuni. A Milano, per esempio, si stanno mobilitando per sollecitare il Municipio a sistemare l'area cani del quartiere

Social street Milano

SOCIAL STREET

Anche nelle grandi città, all’interno dei quartieri, tutti conoscevano tutti, o quasi, e il vicinato era come una famiglia allargata. Ovviamente con simpatie e antipatie proprio come quelle che ci sono tra parenti. Con il passare del tempo i ritmi frenetici e il ricambio continuo hanno pian piano allentato questi legami disperdendo un patrimonio sociale inestimabile. Fortunatamente, però, con l’avvento della tecnologia i tanti volenterosi che abitano i nostri quartieri hanno trovato uno strumento veloce ed efficace per riprendere a stringere quei nodi che sembravano sciolti definitivamente. Così, qualche anno fa, precisamente nel 2013 sono nate le Social street (strade sociali), delle vere e proprie piazze virtuali dove i vicini possono tornare a incontrarsi. Un modo virtuoso per utilizzare la tecnologia che, in questo caso, crea rapporti umani veri, reali, e che non si ferma al mondo della rete.

LEGGI ANCHE: ViciniDiCasa: il portale che permette ai residenti di conoscersi e creare una comunità

Il video è tratto dal sito internet di Social street Italia

Questa nuova forma di aggregazione nasce con il gruppo Facebook “Residenti in Via Fondazza – Bologna” nel settembre 2013 e pian piano si è diffuso in tutta Italia. L’obiettivo di una Social street è quello di far socializzare tra di loro i vicini che abitano in una stessa strada per instaurare un legame, condividere necessità, scambiarsi professionalità, conoscenze e portare avanti progetti collettivi. Per riuscirci, gli organizzatori hanno aperto gruppi privati su Facebook, chiamandoli con il nome delle strade e hanno invitano i residenti ad iscriversi.

SOCIAL STREET MILANO

A Milano, per esempio, l’esperimento ha preso piede in un batter d’occhio e oggi è una vera e propria realtà. Le Social street cittadine sono più di 70, molte hanno migliaia di iscritti, e sono diventate dei veri e propri strumenti di partecipazione attiva. Il fenomeno è talmente diffuso che la stressa amministrazione comunale ha cominciato interessarsi a queste realtà per trasformarle in vere e proprie sentinelle sul territorio di Milano, da cui prendere ispirazione e a cui chiedere consiglio.

ADOTTA UN VICINO

Una delle iniziative più lodevoli organizzata da una Social street è “Adotta un vicino”, promossa dal gruppo Facebook “Residenti di via San Gottardo, via Meda e dintorni, Milano”. Con oltre 4700 iscritti, gli organizzatori della pagina riescono a far incontrare chi ha bisogno di aiuto con chi ha voglia di mettersi a disposizione. Il tutto avviene senza nessuna mediazione ed è completamente gratuito. In questo modo, assicurano i curatori delle pagine, si riesce a raggiungere non solo chi ha dei problemi ma anche chi, semplicemente, ha bisogno di un po’ di compagnia e ha voglia di socializzare.

AREA CANI CONCA DEL NAVIGLIO

Lo scorso settembre il Municipio 1 di Milano ha deciso e finanziato un importante progetto di restyling della frequentatissima area cani del quartiere. E il merito è tutto di un gruppo di cinofili che ha studiato come prendersi cura dell’area e del verde di Conca del Naviglio. I proprietari di cani della zona, stufi del degrado dello spazio dedicato ai loro amici a quattro zampe, hanno promosso prima un censimento e poi si sono presentati in comune per ottenere l’allargamento e il rifacimento del suolo dell’area dedicata. La missione è andata a buon fine e presto inizieranno i lavori ma i cittadini non si accontentano: il nuovo traguardo da raggiungere è la possibilità di trovare spazi e regole per istituire la sgambata libera nei parchi e giardini del centro storico. Visti i risultati che questa alleanza ha prodotto non ci sorprenderemmo se anche questo obiettivo fosse centrato.

PER APPROFONDIRE: Come recuperare il dialogo: l’importanza di riappropriarsi del piacere della conversazione

Torna in alto