Scorte ai politici: 100 agenti segreti impegnati nel servizio. Ma la legge non lo vieta?

Sono oltre 100 gli agenti segreti impegnati nelle scorte dei politici con una spesa di circa 15 milioni l’anno.

SCORTE AI POLITICI – Il servizio di sicurezza per le personalità più esposte ai rischi della violenza è necessario, e dunque va garantito. Il punto, però, riguarda le modalità con le quali vengono reclutate le scorte.

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Il Copasir, il comitato parlamentare sulla sicurezza, ha più volte ribadito una regola che deve valere per tutti: le scorte sono competenza delle forze dell’ordine. Agenti di polizia, carabinieri e agenti della Finanza. Non altro. E invece risultano ancora impegnati nei servizi di protezione degli uomini politici oltre 100 agenti dei servizi segreti con una spesa di circa 15 milioni l’anno.

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SPRECHI IN POLITICA – Dove sta l’anomalia e lo spreco? Innanzitutto i servizi segreti, per indirizzo istituzionale, non devono svolgere questo tipo di attività. Inoltre, considerando i loro compensi e gli straordinari per il numero di ore effettuate, costano molto di più delle forze dell’ordine. Infine una questione di principio: la sicurezza non può essere decisa ad personam, ciascun politico come preferisce, a va garantita con norme semplici,  chiare e valide per tutte. E il Copasir, massimo organo istituzionale in materia di sicurezza, sull’argomento, è stato molto chiaro.

 

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