Rovigo, capitale europea del solare

I numeri sono impressionanti: 280 mila pannelli fotovoltaici in una superficie di 850 mila metri quadri su un’area industriale abbandonata da otto anni tra i Comuni di San Bellino e Castelguglielmo, in provincia di Rovigo. Potenza di 80 megawatt nominali e 70 effettivi, in grado di fornire energia elettrica a 16.500 abitazioni ed evitare di […]

I numeri sono impressionanti: 280 mila pannelli fotovoltaici in una superficie di 850 mila metri quadri su un’area industriale abbandonata da otto anni tra i Comuni di San Bellino e Castelguglielmo, in provincia di Rovigo. Potenza di 80 megawatt nominali e 70 effettivi, in grado di fornire energia elettrica a 16.500 abitazioni ed evitare di immettere ogni anno 40 mila tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera. Il tutto realizzato in nove mesi, grazie alla collaborazione fornita dalle autorità locali, a ogni livello, alla multinazionale SunEdison che ha realizzato il progetto, già venduto lo scorso ottobre ai fondi di investimento americani della First Reserve per 276 milioni di euro.

PROGETTO VENETO – Il progetto in realtà è interamente targato Rovigo: pensato, progettato e avviato dall’ingegnere rodigino Maurizio Zamana, che ha poi trovato i partner internazionali. La produzione in realtà è iniziata già il 30 ottobre, ma l’inaugurazione ufficiale è avvenuta il 23 novembre tra le foschie polesane di fine autunno. La centrale fotovoltaica è già collegata alla rete Terna e il ritorno previsto è di 43 milioni all’anno, dovuto sia alla vendita dell’energia che agli incentivi del Conto energia.

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TERRENI – «La centrale di San Bellino è un simbolo di speranza», ha affermato Carlos Domenech, presidente di SunEdison. «È stato un progetto difficile, ma pieno di soddisfazioni che ha dimostrato che l’energia solare è significativa e fattiva», ha aggiunto Domenech. La centrale sorge su uno spazio grande quanto 120 campi di calcio. Proprio le dimensioni hanno fatto emettere alla provincia di Rovigo, in assenza di una normativa nazionale, delle linee guida per le energie rinnovabili per evitare l’eccessivo sfruttamente del suolo, come ha spiegato l’assessore provinciale all’Ambiente Giuliana Gulmanelli, che per altro ha riconosciuto l’enorme importanza sotto il profilo ambientale e occupazionale (mille persone per la realizzazione, e cento occupate stabilmente per la gestione-manutenzione) che l’opera ricopre.

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