Pastori: un mestiere che torna di moda

L'ex modella che cambia vita e cura le pecore. La filosofa e il clarinettista che si ritirano a Sambuco, in provincia di Cuneo. Le scuole per diventare pastori

RITORNO DEI PASTORI IN ITALIA

Il lavoro, lo diciamo da tempo, bisogna inventarlo, nel buio della Grande Crisi. E in Italia 2mila ragazzi, secondo i dati annunciati dalla Coldiretti, per lavorare si sono inventati di tornare a uno dei mestieri più antichi del mondo: quello del pastore.

Lo fanno con successo e con modernità. Abbinando, per esempio, la pastorizia, cioè una ricchezza dell’agroalimentare made in Italy, con l’artigianale produzione di formaggio, con gli agriturismo, il bed and breakfast. Ovvero creando un sistema virtuoso ed efficace di economia circolare.

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RITORNO ALLA PASTORIZIA IN ITALIA

Le storie sono tante, e meriterebbero tutte di essere raccontate. Daniela Pasinetti, per esempio, è una ex modella che vive con il marito Davide Bortoluzzi, nella conca di Alpago, in provincia di Belluno, in Veneto. Invece di rincorrere lavori nella moda, nel marketing e nella comunicazione, che pure avrebbe facilmente trovato come ex modella, Daniela ha pensato bene, con il compagno, di costruire una stalla, allevare un gregge e produrre formaggi pecorino e caprino. Della serie: e vissero felici e contenti. Carolina Leonardi, 23 anni, non è nata in una famiglia di pastori, ma ha iniziato da zero, per passione e per dare uno sbocco di lavoro alla sua vita. Ha vinto un bando della regione Toscana, e oggi nel suo agriturismo a Seravezza, in Toscana, alle coltivazioni locali ha aggiunto il suo gregge.

Il ritorno dei pastori, giovani e in prevalenza donne, significa anche salvare un patrimonio di 7 milioni e 200mila pecore (in aumento di 200mila unità rispetto al 2011), salvare dall’estinzione 38 razze che risultavano a rischio, e dare una spinta al settore del formaggio che in Italia vale prodotti per 60 milioni di chili l’anno, dei quali la metà con il marchio dop.

SARA FILOSOFA E MATTEO CLARINETTISTA PASTORI A SAMBUCO 

Un’altra storia molto particolare è quella di Sara e Matteo, che fanno i pastori in. prossimità di Sambuco, un piccolo borgo di 85 anime, nell’Alta Valle Stura di Demonte, in provincia di Cuneo. Matteo è un clarinettista, che da qualche anno ha cambiato vita entrando nel giro delle Organics Farm, le fattorie che danno vitto e alloggio in cambio di lavoro. Sara, invece, si è laureata in Filosofia  a Bologna e non ha voluto  seguire le orme del padre, un affermato notaio. Insieme, Matteo e Sara allevano pecore e producono prelibati formaggi che poi vendono nei mercati della zona. Chissà se riusciranno a diventare come Ninotto, il pastore di 104 anni che ancora ricorda i nomi di tutte le sue pecore.

TIROCINI PER PASTORI IN LOMBARDIA

Intanto in Lombardia, nel luglio del 2022, è stata approvata una legge regionale che istituisce tirocini formativi presso le aziende regionali di questo settore. Un modo per formare pastori e avvicinarli, anche culturalmente, al mestiere.

SCUOLE PER DIVENTARE PASTORI

Ma il dato più significativo del nuovo appeal della pastorizia, in un Paese dove si contano sette milioni di pecore, è l’aumento delle scuole dove si impara questo mestiere. Sulla base di un progetto del Consiglio per la ricerca in Agricoltura, insieme alle università di Torino, Sassari e del Molise, è nata la “Scuola Nazionale della Pastorizia”. In Calabria è partito il percorso formativo “Pastore 4.0” dedicato all’applicazione della tecnologia agli allevamenti di pecore di capre. E anche in Sardegna è stata avviata una scuola di pastorizia per giovanissimi.
Tra le materie di studio previste, ci sono: mercato del latte, genetica e riproduzione, qualità dei prodotti, alimentazione degli animali, marketing e strategie di comunicazione. In tutto, 130 ore di corso: 65 di teoria e 55 di pratica.

QUANTO GUADAGNA UN PASTORE

Un pastore, all’inizio del suo percorso lavorativo, guadagna da 1.000 a 1.400 euro al mese. Dopo cinque anni questa cifra sale a 1.700 euro al mese, con una settimana lavorativa di 40 ore.

QUANTO PRODUCE UNA PECORA

Una pecora selezionata e curata produce in media 300-350 litri di latte. Ma può arrivare, nella media, anche a 400-450 litri di latte in un arco di tempo di sei mesi.

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PASTORIZIA E BUROCRAZIA

La nota burocrazia, fonte di tanti sprechi in Italia non poteva non colpire anche la pastorizia e le sue qualità attrattive per i giovani. Così, tutti gli animali devono essere registrati in un catalogo telematico. Chi mangia la pecora che pascola, ci deve pagare l’Iva. Se si sbaglia, anche di piccole quote, il sale nella toma, si viene multati. Piccole assurdità in un microcosmo dalle grandi potenzialità.

GIOVANI CHE HANNO SCELTO GLI ANTICHI MESTIERI:

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