Chiara lascia la cattedra e produce formaggi

Via da Milano, via dall'università dov'era titolare della cattedra di Matematica. E nuova vita in una piccola cascina dell'Oltrepo

CHIARA ONIDA

RICOPERTA ALLEVAMENTO

La chiamano “la signora delle capre“, e ha molti meriti sul fronte della lotta agli sprechi e della riscoperta delle attività agricole che danno lavoro, guadagno e benessere per il territorio. Chiara Onida è una giovane donna che ama la matematica e l’arrampicata in montagna (in Valle d’Aosta). Ha fatto il liceo scientifico, e poi l’università, laurendosi a pieni voti, 110 e lode, con una tesi sui macrostsiemi economici ma poi ha deciso di dedicarsi all’allevamento delle capre.

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CHIARA ONIDA

Dopo l’università Chiara si dedica all’insegmaneto della sua materia, la matematica appunto, si sposa con un altro insegnante, e decide, improvvisamente, di cambiare vita. E stile di vita. La dimensione urbana va stretta e entrambi, e per curo caso, sfogliando un piccolo giornale di annunci pubblicitari, Chiara e il marito scoprono la possibilità di acquistare una cascina con due ettari di terreno, a Ruino, dove si trasferiscono. Inizia così ,la seconda vita di Chiara, che decide di dedicarsi alla coltivazione (vigne, grano e miele) e per tenere puliti i terreni prende la prima capra, Betty. La prima di una lunga serie, in quanto le sei capre che nascono dalla pancia di Betty diventano il primo nucleo di un allevamento: oggi sono 70, 4 maschi e una sessantina di capretti. Da qui, da questa piccola cascina dell’Oltrepo, Chiara riesce a produrre formaggi e latte, con una lavorazione artigianale, senza nulla di artificale, che vengono venduti ai migliori negozi di gastronomia in Italia e all’estero.

Riscoperta allevamento3

PRODUZIONE FORMAGGI

E, anche grazie alla forza conquistata con la qualità della sua produzione, Chiara riesce a saltare un altro ostacolo ed un altro potenziale spreco: dice no a Eataly, che vorrebbe tanto averla nella sua scuderia di prodotti, lanciati attraverso una martellante campagna di markenting ed a condizioni quasi mai favorevoli per i piccoli produttori e innanzitutto per i consumatori. Il motivo? Chiara lo spiega così: “Amo il mio lavoro, il mio piccolo caseificio, e voglio conservare una qualità altissima, senza sprecare nulla”. Per questo la grande distribuzione non le interessa.

Le immagini sono tratte dalla pagina Facebook Il Boscasso – Azienda agricola di Maria Chiara Onida

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