rinnovabili. una lettera a favore dei pannelli solari: ma quelli scalda-acqua.

Jacopo Giliberto mi scrive l’imprenditore friulano arrigo burello, che produce e vende pannelli solari termici. non sono i fotovoltaici, cioè i pannelli con il silicio che, battuto dalla luce, emette un flebile flusso di corrente incentivata dal "conto energia". no; questi sono i pannelli che scaldano l’acqua facendo passare i tubicini. sono pannelli utilissimi perché hanno […]

Jacopo Giliberto

mi scrive l’imprenditore friulano arrigo burello, che produce e vende pannelli solari termici. non sono i fotovoltaici, cioè i pannelli con il silicio che, battuto dalla luce, emette un flebile flusso di corrente incentivata dal "conto energia".
no; questi sono i pannelli che scaldano l’acqua facendo passare i tubicini. sono pannelli utilissimi perché hanno rendimenti molto alti, riescono a scaldare l’acqua anche d’inverno, e sono apprezzati soprattutto nei luoghi freddi (sulle alpi, per esempio) poiché il passaggio nel pannello termico pre-riscalda l’acqua che va alla caldaia del riscaldamento, consentendo risparmi rilevantissimi. 

ma ecco la lettera.

sono arrigo burello, presidente di solar systems spa e vicepresidente di assolterm, l’associazione del solare termico. le scrivo perchè sarei felice se prendesse con più forza anche il solare termico in considerazione.
esso infatti è attualmente:
1- il modo più economico per usare il sole
2- ha una tecnologia oramai affidabile e certa
3- non necessità di grandi supporti (per altro non difendibili) dello stato
4- inoltre è prodotto quasi complettamente in italia o in europa
5- i più importanti operatori nel settore della termotecnica (ariston, riello, ferroli, immergas, ecc) hanno investito in linee produttive.
i contributi dello stato sul fotovoltaico hanno complettamente annebbiato la mente dei consumatori e se 3 anni fa "pannelli solari" voleva dire acqua calda ora la stessa espressione vuol dire energia elettrica che paga tutto lo stato.
questa filosofia, come abbiamo visto, non porta da nessuna parte.
in italia esistono realmente un produttore (proprietà americana) di silicio, due produttori di celle e circa 25 assemblatori di moduli (vedi photon-gennaio 2011) provenienti dal sud-est asiatico (circa 1.000 persone impiegate).
il resto sono distributori, commercianti, elettricisti, progettisti e installatori.
ora le confido che anche la mia trentennale società nel termico ha dovuto (visti gli incentivi) dirottare i suoi 100 venditori (pena la chiusura) sul fotovoltaico; ma i migliori venditori non si sono dimostrati quelli che hanno sempre puntato su risparmio energetico e ambientale, ma i venditori con esperienza finanziaria.
è ovvio quindi che finora il fotovoltaico è stato una mera operazione speculativa e non culturale.
d’altronde, altro non poteva essere tecnicamente, vista l’attuale rendimento della tecnologia fotovoltaica.
i famosi 3 chilowatt elettrici vengono ottenuti con circa 24 metri quadri di pannelli fotovoltaici (13.000 euro), mentre con i pannelli termici la stessa potenza viene ottenuta con circa 5 metri quadri (4.000 euro) di solare termico.
inutile ricordare che chilowatt elettrici e chilowatt termici sono due "monete" diverse della stessa energia, come gli euro tedeschi e gli euro italiani.
in italia il solare termico da "domani" può sfornare e istallare con manodopera e industria locale migliaia di metri quadri di pannelli al giorno e "veramente" migliaia di posti di lavoro.
il fotovoltaico troverà sono sicuro un costo adeguato (ma non con i soldi dei cittadini) e quando sarà pronto tutti l’accoglieremo felicemente.
arrigo burello
solar systems spa

 

 

 

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