Rinnovabili, il grande piano cinese

La Cina ha pronto un piano da 736 miliardi di dollari per promuovere le energie alternative, dal solare al nucleare, ‘a scapito’ del carbone. Una mega agenda di investimento che puo’ fare di Pechino il leader mondiale per le energie rinnovabili, sottolinea il capo economista dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, Fatih Birol, ma che non sara’ […]

La Cina ha pronto un piano da 736 miliardi di dollari per promuovere le energie alternative, dal solare al nucleare, ‘a scapito’ del carbone. Una mega agenda di investimento che puo’ fare di Pechino il leader mondiale per le energie rinnovabili, sottolinea il capo economista dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, Fatih Birol, ma che non sara’ facile da mettere in campo. Il progetto, che deve ancora essere approvato, contiene anche sgravi fiscali e incentivi per riuscire a rendere l’elettricita’ prodotta da queste fonti competitiva con quelle tradizionali. Ma implichera’ necessariamente anche la revoca di sussidi alle fonti fossili, un punto che non sara’ di facile soluzione. Il piano dovra’ prevedere anche l’ammodernamento della rete elettrica e l’innalzamento delle tariffe. “Questo tipo di politica e’ essenziale – ha spiegato Wang Yi, capo dell’Institute of Policy and management della China Academy of Science – il governo deve gradualmente alzare le tariffe per i combustibili fossili e abbassarle per gli altri, per dare un segnale di lungo termine”. L’obiettivo del piano e’ far arrivare il paese a produrre il 15 per cento della propria energia da fonti pulite, comprese anche le centrali idroelettriche, che dovrebbero fare la parte del leone con circa il 7-8 per cento. “E’ senza dubbio una buona notizia per la Cina, ma anche una gran buona notizia, considerando le implicazioni per i mercati dell’energia e per il clima, per il resto del mondo”, ha detto Birol, secondo i siti specializzati che riprendono un’intervista all’agenzia Reuters. “Avere un piano e’ una cosa, metterlo in pratica e’ tutta un’altra storia. C’e’ un grande problema, si profila un enorme cambiamento per il settore della generazione elettrica cinese”, e’ la valutazione di Birol, che evidenzia come sara’ complicato, ad esempio, eliminare i sussidi al settore degli idrocarburi, i veri motori di inefficienza e sprechi energetici. Copyright APCOM (c) 2008

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