Redo Factory, cinque giovani donne e la passione per la moda sostenibile

Nel quartiere della Garbatella a Roma, il laboratorio sartoriale che recupera gli antichi saperi di un mestiere e li coniuga con il rispetto per l'ambiente. Creando prototipi unici e innovativi a partire da materiali di recupero

REDO FACTORY – Cinque giovani donne e una passione unica, quella per la moda sostenibile. Simona, Alma, Martina, Alina e Angela sono le ideatrici di Redo Factory, il laboratorio sartoriale che nel quartiere della Garbatella, a Roma, recupera gli antichi saperi di un mestiere che somiglia a un’arte, coniugandoli con il rispetto per l’ambiente in cui viviamo. La formula si traduce in alcuni principi che all’interno di questa sartoria etica e creativa vengono rispettati ogni giorno:

  • Sguardo proiettato alla scoperta delle nuove tecnologie
  • Impiego di materiali di recupero
  • Attenzione alla filiera produttiva
  • Progettualità di prototipi unici e innovativi

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MODA SOSTENIBILE – Sono chiari i punti di forza del collettivo che anima il laboratorio in Via Roberto de Nobili 15, animato da stoffe, fili colorati, cartamodelli e libri, dove immergersi per trovare un abbigliamento originale e recuperare tempo per se stessi. Seguendo la filosofia della condivisione dei saperi e il motto “la moda è un ingranaggio collettivo” le cinque giovani creative organizzano corsi, workshop, incontri, mostre ed eventi.

Alma Vetri, Simona Orlandi Posti, Martina Iacubino, Angela Cifelli, Alina Baluta sono le menti e le braccia di Redo Factory: vi siete accorti che il progetto ha preso in prestito, rovesciandole, le prime due note musicali? Allo stesso modo ogni giorno in via de Nobili suonano come musica il ticchettio delle macchine da cucire e le chiacchiere delle cinque ragazze, partite nel 2011 ispirandosi all’open source di Serpica Naro, il brand ideato da alcune precarie della moda di Milano.

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MODA ETICA 2014 – Oggi Redo continua la sua sperimentazione nel campo della moda collettiva e sostenibile, così che da un inizio di produzione fatta di capi d’abbigliamento riciclati continua con energia nuova e  con lo sguardo proiettato in avanti a ricercare nuovi materiali e l’applicazione di nuove tecnologie. Un progetto in costante crescita che annovera, fra le ultime sperimentazioni, il recupero delle vele delle barche, che unito agli scarti industriali e alle prove di stampa viene ritrattato, a volte ridisegnato e trasformato in un prodotto sartoriale unico ma allo stesso tempo riproducibile.

Molte delle creazioni Redo godono della potenza del “double face”, ossia sono pensati per chi sta tutto il giorno fuori quindi indossabili in diversi modi. Il risultato è un doppio guadagno. Di tempo per chi non può passare a casa per cambiarsi dopo il lavoro e anche economico visto che con un unico capo ne posso avere due.

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