In Giappone non ci sono né cassonetti né cestini

In compenso le città sono pulitissime e sempre ordinate.

In Giappone non ci sono né cestini per le strade né tantomeno i cassonetti. Eppure le città sono pulitissime, non si vede una carta per terra, e la differenziata è a livelli da record mondiale, tanto che il governo giapponese vuole arrivare al 2035 con il 100 per 100 di plastica riciclata.

IN GIAPPONE NON CI SONO CESTINI E CASSONETTI

Non essendoci cestini e cassonetti, dove si butta la spazzatura in Giappone? E come funziona la catena di smaltimento? Il meccanismo è molto semplice e funziona come un orologio. In tutti gli edifici giapponesi ci sono spazi dedicati alla raccolta dei rifiuti, e in ogni città la spazzatura va depositata, solo in queste zone, secondo un preciso calendario di raccolta e di deposito. Non puoi lasciare un sacchetto con l’immondizia quando e dove vuoi.

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RACCOLTA DEI RIFIUTI IN GIAPPONE

La raccolta dei rifiuti, di fatto organizzata con un capillare porta-a porta, procede poi con il ritiro dei sacchetti nei diversi condomini. A questo punto tutto diventa pronto per il riciclo. Anche perché i cittadini giapponesi sono molto attenti a non lasciare immondizia in strada, a partire dai mozziconi di sigarette (tra l’altro in Giappone è quasi ovunque vietato fumare in strada). L’altro elemento da tenere presente è che l’eliminazione dei cestini in città è stata fatta anche per motivi di sicurezza. Più di una volta sono serviti a contenere bombe inserite da organizzazioni terroristiche locali.

IL CASO KAMIKATSU

Un piccolo paese del Giappone è un modello di una buona politica amministrativa a rifiuti zero. Si tratta di Kamikatsu, nell’isola di Shikoku, nel Giappone, dove vivono 2mila persone, tutte impegnate nella raccolta differenziata con risultati eccellenti e risparmi molto significativi.

Il meccanismo giapponese è semplice: niente cassonetti per le strade, niente camion che ritirano, niente spazzatura seminata nelle strade. Ogni residente divide l’immondizia in 34 categorie e fa il proprio compostaggio. Una volta differenziati, i rifiuti vengono poi consegnati in appositi centri di smaltimento e di recupero, vere isole ecologiche. Per gli organici, invece, è previsto il trasporto in un negozio locale, dove vengono lavati e suddivisi per poi essere riutilizzati.

COMUNI A RIUFI ZERO IN GIAPPONE

La vita comunitaria a rifiuti zero presenta tre grandi vantaggi. Il primo: la città è sempre pulita, non esiste il traffico e il disturbo notturno per il ritiro dell’immondizia. Secondo: l’inquinamento è diminuito, con un quadro ambientale tra i migliori dell’intero paese. Terzo: il comune risparmia sui costi per il ritiro della spazzatura e per lo smaltimento, e concede ai cittadini un risparmio sulla tassa dei rifiuti. E biglietti per una lotteria con premi molto ricchi in denaro contante. La soluzione piace quasi al 70 per cento della popolazione e potrebbe presto svilupparsi anche in altre città del Giappone.

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