Piste ciclabili: ecco la più lunga del Sud Europa. La Torino-Venezia, un sogno che si può avverare

Il percorso già esiste, e si tratta solo di collegarlo: ci sarebbero così 679 chilometri di un’unica pista. In Austria la Vienna-Passau attira quasi mezzo milione di visitatori. Dal progetto della Torino-Venezia si ricaverebbero duemila posti.

Progetto Vento: la pista ciclabile da Torino a Venezia

PROGETTO VENTO: LA PISTA CICLABILE DA TORINO A VENEZIA – Sarebbe la più grande pista ciclabile del Sud Europa. E porterebbe lavoro, turismo, benessere. Non è un sogno di milioni di ciclisti italiani ma il Progetto VEnTO ideato da un team di professori del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano e che prevederà un’unica pista lunga 679 chilometri, da Torino a Venezia, tra oasi naturali e città d’arte, lungo il corso del Po e senza mai incrociare automobili o camion.

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I COSTI DELLA PISTA CICLABILE CHE COLLEGHERA’ TORINO E VENEZIA – Il costo della maxi-ciclovia VEnTO – un progetto sottoscritto con un protocollo d’intesa dalle amministrazioni comunali delle tre grandi città coinvolte (Milano, Torino e Venezia), dalla Provincia di Pavia e dall’Autorità del Po – è di 80 milioni, pari a 118 euro a metro.

I finanziamenti? Esistono, e sono disponibili: l’Unione europea ha infatti stanziato 6 miliardi di euro per piste ciclabili da spendere entro il 2020, e la Torino-Venezia ha tutte le caratteristiche per accedere al finanziamento di Bruxelles.

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LO STATO DEI LAVORI DELLA PISTA CICLABILE VENTO – Una parte della pista ciclabile VEnTO è già percorribile in sicurezza in sede protetta o con corsia riservata (102 km, pari al 15 per cento del tracciato), sono in via di definizione gli accordi politici e tecnici per utilizzare gli argini e percorrere Ztl e sentieri (284 km, pari al 42 per cento del tracciato), e in parte deve essere realizzata e messa in sicurezza.

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I VANTAGGI DELLA PISTA CICLABILE PIU’ GRANDE D’ITALIA – E veniamo ai benefici economici del progetto che ha già raccolto l’adesione di 200 sindaci e associazioni del territorio. Il professore Paolo Pileri, che guida il gruppo del Politecnico di Milano, ha fatto qualche calcolo, comparando opere simili in Europa. La Vienna-Passau, una ciclabile di 320 chilometri lungo il Danubio, attira 420mila visitatori l’anno e produce un indotto di 110 milioni l’anno, di cui il 60 per cento solo per vitto e alloggio. In Francia, nel 2013 il cicloturismo ha generato 16.500 posti di lavoro e un indotto pari a 1,9 miliardi di euro. La Venezia-Torino porterebbe subito alla creazione di duemila posti di lavoro, con centinaia di attività lungo il percorso, dai bar ai ristoranti, dagli agriturismo alle attività culturali. Un tesoro, insomma.

Speriamo che il progetto della Torino-Venezia pedali, e anche a tappe forzate.

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