Professione casaro: arriva l’università del formaggio

Quante volte ci lamentiamo di come è difficile trovare lavoro. E quante altre ci rendiamo conto di una mole di lavori che invece vengono snobbati, come ci ha rircordato anche Antonio Galdo nel suo editoriale di qualche settimana fa: 124mila posti che nessuno occupa, secondo Unioncamere, ormai monopolizzati dagli immigrati, come i posti di cuochi, […]

Quante volte ci lamentiamo di come è difficile trovare lavoro. E quante altre ci rendiamo conto di una mole di lavori che invece vengono snobbati, come ci ha rircordato anche Antonio Galdo nel suo editoriale di qualche settimana fa: 124mila posti che nessuno occupa, secondo Unioncamere, ormai monopolizzati dagli immigrati, come i posti di cuochi, camerieri, facchini, manovali dell’edilizia, ma anche attività professionali di antica e solida tradizione. Uno di questi è il mestiere del casaro. A San Pietro di Feletto, in provincia di Treviso, è appena nata l’Accademia internazionale dell’arte casearia, ideata dall’associazione trevigiana Famiglie rurali “Sinistra Piave“, una delle pochissime opportunità formative per questo mestiere esistenti in Italia. Una scuola all’avanguardia per insegnare le tecniche del mestiere, dalla produzione al marketing.

«Il nostro obiettivo è aiutare le persone ad autosostenersi grazie a un lavoro legato alla terra, insegnando una cosa semplice: trasformare il latte in una bacinella di plastica», spiega a Il Vostro Carlo Piccoli, che dell’accademia è direttore, «è una scelta politica, una filosofia che non trova molto concorde da chi fa questo mestiere e preferirebbe non condividerne i segreti. Credo invece che la formazione sia fondamentale per far crescere una cultura del cibo di qualità che può dare sostentamento a tante famiglie». Perché non basta produrre bene, bisogna anche saper valorizzare il prodotto, vendendolo al giusto prezzo. Non Sprechiamo anche questa opportunità.

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