Gratis allo stadio, al teatro, al concerto: quei privilegi insopportabili dei politici

A Milano si scopre che una decina di consiglieri comunali, di quasi tutti i partiti, vanno a sbafo a San Siro ogni domenica, con famiglie al seguito. Stessa cosa a Roma, Napoli, Firenze. E stessa cosa per teatri lirici, concerti, eventi sportivi. Ma possibile che nessuna capisca quanto siano impopolari questi abusi?

biglietti gratis per i politici

BIGLIETTI GRATIS PER I POLITICI –

Politici gratis allo stadio: nonostante la stretta, le polemiche, gli scandali, ancora oggi a Milano ci sono ben 13 consiglieri comunali che non perdono una partita a San Siro. Ovviamente paga Pantalone. E sono politici bipartisan. Da Forza Italia al Pd, dalla Lega alla sinistra radicale.

PRIVILEGI DEI POLITICI –

In tutta onestà mi sfugge il motivo per il quale Maristella Gelmini, coordinatrice regionale di Forza Italia, dal mese di settembre a oggi abbia già ritirato 44 biglietti per le partite di Milan e Inter, mentre il sindaco Beppe Sala, che pure avrebbe un buon motivo per entrare gratis allo stadio rappresentando la città, non ha mai chiesto un ticket omaggio da quando è a Palazzo Marino. Non riesco a capire in base a quale esigenza istituzionale il leghista Alessandro Morelli ha fatto il pieno, richiedendo e ottenendo tutti i biglietti per le partite a San Siro, mentre dell’intero gruppo del Movimento Cinque Stelle nessuno si è sognato di fare anche una sola richiesta. Quindi, non è vero che “così fan tutti”.

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POLITICI GRATIS ALLO STADIO –

Il punto che lascia esterrefatti è davvero semplice: ma possibile mai che i politici, a Milano come in buona parte d’Italia, non abbiano ancora capito che sfruttare queste banali ma altrettanto incomprensibili condizioni di favore li rende impopolari e li allontana ancora di più dai cittadini? Perché delle due l’una: o un politico va allo stadio, alla Scala, al concerto, in quanto rappresentante dell’istituzione, e allora è giusto che riceva un biglietto omaggio, oppure ci va per il suo piacere, e allora è un cittadino come tutti gli altri. Elementare, Watson.

Piccoli, ma insopportabili privilegi, con sprechi, del nostro ceto politico. La consuetudine è bipartisan: allo stadio come al teatro, per un concerto come per un Gran Premio di Formula Uno, l’ingresso per il politico è sempre gratuito. E ovunque le amministrazioni sono di manica larga nell’assegnare biglietti-omaggio a un esercito di consiglieri, assessori, deputati e senatori. Con famiglie e amici al seguito.

BIGLIETTI GRATIS PER LE PARTITE ALLO STADIO –

Alle partite della Roma e della Lazio, per esempio, la tribuna d’onore dell’Olimpico è sempre zeppa di parlamentari tifosi che non pagano il biglietto. Omaggio del Comune e del Coni, al quale sono riservati posti gratuiti. Il presidente Giovanni Malagò ha abolito le tessere omaggio del Coni, utili per entrare in tutti gli impianti sportivi italiani, per i nostri onorevoli: ma restano i biglietti-omaggio. Basta un fax dalla segreteria dell’onorevole e il posto è assicurato.

A Firenze è stato stabilito una sorta di manuale Cencelli per l’ingresso allo stadio durante le partite della Fiorentina. I biglietti gratis a sua disposizione sono 126: 54 vanno ai rappresentanti della giunta e del consiglio, 5 ai presidenti di quartiere, 30 ai presidenti di società sportive e 25 sono a disposizione personale del sindaco.

A Milano, invece, ogni consigliere regionale (sono 80) ha a disposizione due biglietti per le partite dell’Inter e del Milan. E in un solo anno alla Scala sono stati assegnati 2.100 ingressi-omaggio a personaggi politici e familiari. Stessa regola Torino e Napoli, a con stadio gratis per consiglieri e assessori, mentre a Palermo c’è un premio speciale: oltre al posto in tribuna si hanno in omaggio anche alcuni tagliandi per le curve.

GRATIS ALLO STADIO –

Non dobbiamo esagerare con il moralismo, d’accordo, ma questo vezzo del politico che si gode qualsiasi spettacolo a sbafo, è un piccolo e indicativo segnale dei privilegi di cui gode un’intera categoria. E fare finta di niente, in attesa che passi la bufera, serve solo ad alimentare il rigetto dell’opinione pubblica nei confronti dell’intera classe politica. Ne vale la pena per un biglietto allo stadio?  

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