Plastica: scoperto un fungo che la degrada e risana l’ambiente

L’uomo sporca e la natura si attrezza per pulire.  Considerando che ogni anno nel mondo si producono 265 milioni di tonnellate di plastica e che solo in Europa oltre 113 milioni di tonnellate non vengono riciclate e  finiscono in discarica o bruciate – ma anche in mari, fiumi o peggio nelle pance di ignari animali […]

L’uomo sporca e la natura si attrezza per pulire.  Considerando che ogni anno nel mondo si producono 265 milioni di tonnellate di plastica e che solo in Europa oltre 113 milioni di tonnellate non vengono riciclate e  finiscono in discarica o bruciate – ma anche in mari, fiumi o peggio nelle pance di ignari animali – sarebbe auspicabile un metodo naturale che aiutasse a fare pulizia e alleggerisse il pianeta da questo pesante fardello.

Detto fatto. Recentemente, durante una spedizione in Amazzonia, un gruppo di studenti dell’Università di Yale ha scoperto un fungo dalle capacità straordinarie. Il microrganismo in questione, chiamato Pestalotiopsis microspora, è in grado di degradare il poliuretano, uno dei materiali più resistenti inventati dall’uomo.

Gli studiosi hanno individuato diverse decine di specie, hanno selezionato il miglior “mangiatore” – in grado di sopravvivere con una dieta a base di sola plastica sia in ambiente aerobico che privo di ossigeno – e isolato l’enzima che l’organismo usa per rompere i legami chimici più forti, cioè la serina idrolasi.

I risultati dello studio sono stati pubblicati dalla rivista Applied and Environmental Microbiolog e, a detta degli esperti, questa scoperta potrebbe dimostrarsi una fonte molto promettente per il risanamento del nostro maltrattato pianeta.

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