Pannelli che galleggiano e seguono il sole

Energia pulita senza rovinare il paesaggio? L’idea arriva dall’Italia. È stato inaugurato in provincia di Pisa il primo impianto fotovoltaico galleggiante «in movimento» che sfrutta le aree inutilizzate dei bacini artificiali. Montato su zattere che inseguono i raggi solari, ha un impatto ambientale limitato. La tecnologia del Floating Tracking Cooling Concentrator (Ftcc), questo il nome […]

Energia pulita senza rovinare il paesaggio? L’idea arriva dall’Italia. È stato inaugurato in provincia di Pisa il primo impianto fotovoltaico galleggiante «in movimento» che sfrutta le aree inutilizzate dei bacini artificiali. Montato su zattere che inseguono i raggi solari, ha un impatto ambientale limitato. La tecnologia del Floating Tracking Cooling Concentrator (Ftcc), questo il nome del sistema, è nata nei laboratori di una società pisana, la Scienza industria tecnologia (Sit). A fondarla, vent’anni fa, un gruppo di fisici del Cern, il maggiore centro di ricerca su particelle e alte energie in Europa.

IMPIANTO PILOTA – Il primo impianto pilota, terminato a settembre e realizzato in collaborazione con la toscana Koiné Multimedia e la Enertec di Trento, occupa 300 metri quadri del bacino di Colignola per 30 chilowatt installati, cioè l’energia sufficiente al fabbisogno di dieci abitazioni. «Il sistema che abbiamo brevettato è unico e sta ispirando aziende in Italia e all’estero», racconta Marco Rosa-Clot, amministratore delegato di Sit. «È arrivato perfino in California»

TECNOLOGIA – In Italia esistevano alcuni impianti galleggianti, ma erano fissi e non riuscivano a concentrare l’energia del sole. Il supporto (tracking) dei nuovi pannelli ha il vantaggio di costare la metà (500 euro per ogni kW installato) dei pali per l’inseguimento solare a terra, ed è costituito da zattere che si spostano con facilità in base all’orientamento dei raggi solari. Si avvale inoltre di riflettori che aumentano la potenza dei moduli. Il problema del surriscaldamento, che in estate diminuisce l’efficienza dei pannelli, viene evitato irrorando sui moduli l’acqua presente nel bacino. E rispetto agli impianti tradizionali sono previsti maggiori incentivi statali.

IMPATTO – Nel complesso, il fotovoltaico su zattere produce fino al 75% di energia in più rispetto a quello tradizionale, con costi ridotti del 20%. I nuovi pannelli potrebbero rappresentare una svolta per l’utilizzo del fotovoltaico in Italia, finora rallentato da timori legati all’impatto sul paesaggio e alla perdita di aree agricole. Poco invasivi, sono facili da rimuovere e possono occupare zone abbandonate o sottoutilizzate come laghi di cava, bacini idroelettrici o per l’irrigazione agricola. Una risorsa di cui l’Italia è ricca. «I laghi naturali e artificiali del nostro Paese sono tantissimi e coprono una superficie di oltre mille chilometri quadrati», spiega Rosa-Clot. I dati del Cnr confermano: nella sola Sicilia, i bacini occupano 75 chilometri quadrati. Il Paese del sole dovrà presto fare scelte coraggiose per proteggere l’ambiente. Un passo verso un futuro più sostenibile potrebbe partire da qui.

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