Ocse: tutti promossi per risparmiare

Basta scrutini. Basta interrogazioni e compiti in classe. Basta debiti formativi. Basta bocciature. A scuola tutti promossi. È il suggerimento dell’ultimo rapporto Ocse sull’organizzazione dei principali sistemi educativi nel mondo. Lo studio ha, infatti, confermato quello che molti esperti dicono da anni. Ripetere un anno non sempre serve a recuperare il ritardo sul programma. Anzi, […]

Basta scrutini. Basta interrogazioni e compiti in classe. Basta debiti formativi. Basta bocciature. A scuola tutti promossi. È il suggerimento dell’ultimo rapporto Ocse sull’organizzazione dei principali sistemi educativi nel mondo. Lo studio ha, infatti, confermato quello che molti esperti dicono da anni. Ripetere un anno non sempre serve a recuperare il ritardo sul programma. Anzi, spesso è un modo di penalizzare ancora di più l’alunno in difficoltà. Non solo: per l’organizzazione internazionale dove esistono molti ‘ripetenti’, peggiorano i risultati complessivi delle classi. Niente bocciature quindi, anzi: il consiglio è organizzare corsi di recupero personalizzati o altre misure di sostegno (succede per esempio in Finlandia o in Gran Bretagna), allora l’efficienza nello studio migliora e il ritardo didattico può scomparire.
 

SCUOLA PIÙ MODERNA. Come il voto e le pagelle, la bocciatura fa parte di una scuola ‘all’antica’ oggi rimessa in discussione. In Europa, alcuni paesi si stanno già distaccando dal vecchio modello. L’Austria ha annunciato che abolirà le bocciature dall’anno prossimo mentre in Francia, con record di ‘ripetenti’ sul continente, si discute una possibile riforma. E l’Italia che fa? Si adatta all modernità oppure no? Per il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini c’è il rischio di essere troppo ‘buonisti’: «Sono contraria ad una scuola modello ’68 che non distingue chi si impegna e merita dai lavativi, che promuove tutti senza differenze».
 

DISUGUAGLIANZE IN CLASSE. «Nei Paesi in cui un maggior numero di studenti ripete gli anni scolastici» ha osservato l’Ocse «la performance globale tende ad essere inferiore, e il background sociale ha un impatto maggiore sui risultati di apprendimento». Si legga fra le righe: la bocciatura rafforza le disuguaglianze, emargina ancora di più quei bambini o ragazzi con problemi scolastici. I ragazzi che devono ripetere l’anno non vengono quasi mai seguiti individualmente, perdono fiducia in se stessi e si allontanano dallo studio.
 

LA BOCCIATURA COSTA. Oltre a non garantire il progresso educativo, far ripetere un anno scolastico pesa sui bilanci dell’Istruzione pubblica. Ogni bocciatura, hanno calcolato gli esperti dell’Ocse, costa in media tra i 10 e i 15 mila dollari annuali. In paesi come la Spagna, il Belgio o l’Olanda, i ‘ripetenti’ incidono sul 10% del budget complessivo per l’educazione.

Fonte: Lettera 43

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