Giovani e donne in agricoltura, oltre 7.500 nuove aziende. Non vi sembra un miracolo da coltivare?

Una volta tanto conquistiamo un primato europeo: siamo al posto numero uno, rispetto a tutti i paesi Ue, per numero di imprese agricole condotte da under 40. Le ragioni di questo fenomeno, e le occasioni da non sprecare.

occupazione giovanile in agricoltura in Italia

OCCUPAZIONE GIOVANI IN AGRICOLTURA IN ITALIA –

Quando conquistiamo un primato, da italiani abituati ad essere (troppo) spesso Ultimi, facciamo perfino fatica a comunicarlo. È passata così sottovoce, nell’indifferenza generale, una notizia ottima, che invece dovrebbe farci riflettere sulle opportunità che abbiamo, come Paese e come giovani, quando riusciamo a valorizzare le nostre risorse naturali e ambientali. La notizia è la seguente: l’Italia è la nazione numero uno in Europa, di gran lunga sopra la Gran Bretagna, la Spagna, la Francia e la Germania (quelli che di solito ci sorpassano ovunque) per numero di imprese agricole condotte da giovani under 40.  Non solo. Nel 2016 sono state create da ragazzi ventenni e trentenni, ben 7.569 start up, molto innovative, che abbracciano un ampio arco di attività agricola. Dal recupero di vecchi e antichi mestieri, pensiamo alla pastorizia, fino al riciclo e al riuso, in chiave industriale, di scarti agricoli, come nel caso delle bucce d’arance.

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GIOVANI OCCUPATI IN AGRICOLTURA IN ITALIA –

Sono storie che raccontiamo spesso sul sito Non sprecare, quasi con ossessione. E lo facciamo in quanto abbiamo una convinzione profonda: quando il lavoro non c’è o scarseggia, e purtroppo questa è la fase storica che stiamo attraversando, bisogna saperlo anche inventare. Saperlo creare, mescolando tradizione e innovazione, recupero del passato e rilancio verso il futuro, passione e realismo, qualità della vita e ambizioni di autonomia economica. Questa è la chiave. E passa innanzitutto per la lotta frontale, sia politica sia individuale, agli sprechi quotidiani delle tante opportunità che abbiamo. A partire appunto dallo sviluppo dell’agricoltura, specie se abbinata al turismo, all’enogastronomia, al recupero ambientale del territorio (altre aree dove continuamente sprechiamo le nostre risorse).

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GIOVANI AGRICOLTORI IN ITALIA –

Le storie di questi ragazzi, mi viene in mente il nome di Andrea Passanini che non vedo l’ora di andare a trovare a Giarre, in provincia di Catania, dove sulla terra di famiglia ha creato la prima produzione made in Italy di caviale vegano, dovremmo imparare a leggerle con meno supponenza, meno superficialità. E più attenzione, per trasformarle in paradigmi da diffondere e da moltiplicare.

OCCUPAZIONE GIOVANILE IN AGRICOLTURA –

Credetemi: non esiste nessuna fabbrica o nessuna attività di servizio che possa dare tanti posti di lavoro quanto, potenzialmente, arriva dalla riscoperta e dal rilancio, nella modernità, dell’agricoltura. Non c’è traccia di nostalgia o di rimpianto per il mondo bucolico e agricolo, in questo ragionamento, ma c’è piuttosto la certezza che se i giovani tornano all’agricoltura, lo fanno perché hanno capito che qui, in questo settore, possono trovare spazio e sicurezza economica, e possono costruire un futuro di benessere e di alta qualità della vita abbinata a nuovi stili di vita. Li vogliamo aiutare davvero?  E siamo in grado di farlo senza scetticismo ma con la leva di un autentico ottimismo della volontà? Una volta tanto saremmo davvero dalla loro parte.

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