Non Sprecare può diventare una carriera, con gli studi giusti

Per avere buone speranze di trovare un impiego dopo l’università, è il momento di dipingere di verde il piano di studi prima della laurea, scegliendo per esempio i corsi di ingegneria energetica, e inserendo esami su temi ambientali anche se si punta a una laurea in sociologia o scienze politiche. Perché per chi sceglie una […]

Per avere buone speranze di trovare un impiego dopo l’università, è il momento di dipingere di verde il piano di studi prima della laurea, scegliendo per esempio i corsi di ingegneria energetica, e inserendo esami su temi ambientali anche se si punta a una laurea in sociologia o scienze politiche. Perché per chi sceglie una carriera green, la percentuale d’impiego è superiore al 94%. Lo scopriamo in un articolo di Panorama a firma di Antonella Bersani, che afferma questo principio partendo dall’analisi di due colossi dell’economia globale: Google e Unilever. Nessuno dei due può più permettersi di ignorare le politiche di sostenibilità ambientale ed energetica. Nell’articolo viene riportata un’eloquente dichiarazione di Stefano Pogutz, direttore del MaGer, il master in green management energy & corporate social responsability dell’Università Bocconi: «Google è già al lavoro per ottimizzare costi e consumi conciliandoli con le sue esigenze di tenere alla larga i blackout. II gigante Usa dei prodotti di largo consumo, invece,è alle prese con lo smaltimento ecosostenibile dei rifiuti e la protezione delle risorse produttive». Inequivocabile è anche l’osservazione dell’osservatorio di Michael Page International, network mondiale di selezione del personale: «Chi ha esperienze green nel curriculum ha un tesoro». E la conferma arriva da un recente studio dell’Università La Sapienza di Roma, che ha stimato in 1 milione di nuovi posti di lavoro la domanda dell’economia verde per i prossimi 10 anni.

COME COSTRUIRE UNA CARRIERA GREEN. Per poter entrare nel mondo dei lavori verdi, bisogna familiarizzare con la multidisciplinarità e soprattutto con i master di primo e secondo livello, di cui il mondo accademico italiano sta moltiplicando l’offerta. «Il mio consiglio è di non diventare al momento troppo specialistici, bensì di cercare di integrare le competenze di base con quelle verdi» raccomanda nell’articolo Emanuela Colombo, professore associato di fondamenti di energetica del Politecnico di Milano. «La parola d’ordine del green è oggi trasversalità, senza trascurare le competenze umanistiche in favore di quelle scientifiche o tecniche: i nuovi orizzonti lavorativi, infatti, non si aprono soltanto per gli ingegneri gestionali, meccanici, elettronici, per i biologi o i chimid, ma anche peri laureati in economia, architettura e ingegneria meccanica ed elettronica. E lo dimostra l’ampio ventaglio di figure richieste dal mercato. Si comincia dagli operai e tecnici esperti nel montaggio di pannelli fotovoltaici per arrivare ai consulenti giuridici e tecnici, molto richiesti per esempio da società come PriceWaterhouseCoopers. Ci sono poi gli energy manager per l’ottimizzazione dei consumi e dei processi produttivi o i carbon asset manager, focalizzati sull’abbattimento delle emissioni di CO tendono al coordinamento e al controllo dei rifiuti. A questi si aggiungano anche gli esperti in costruzioni ecocompatibili e figure di auditing.

DOVE TROVERANNO LAVORO. La Sapienza di Roma stima che circa 200 mila posti di lavoro arriveranno dal settore della mobilità sostenibile, altri 600 mila dal settore dell’efficienza energetica, 250 mila dall’ambito delle energie rinnovabili e 15 mila da quello delle smart grid. «Ci sono da considerare anche l’architettura green, il design sostenibile per gli impianti di produzione di energia verde, sino a prevedere la nascita di nuove figure professionali come il manager della programmazione energetica» aggiunge Livio De Santoli, energy manager della Sapienza di Roma e promotore del master Efer, focalizzato sull’efficienza energetica. Così, mentre l‘Heart institute della Columbia University di New York, sotto la guida del «guru» Jeffrey Sachs, promuove nuovi master e studia l’interdisciplinarità sui temi ambientali, l’Italia e l’Europa cercano nuovi percorsi. «La Luiss di Roma ha lanciato quest’anno il Mem, master in ecomobility, unico nel suo genere» informa il direttore Franco Fontana «e a giugno presenteremo il master in ambiente ed energia».

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