Lo spreco degli alloggi pubblici e la casta dei militari che occupa abusivamente le case del ministero

Sulla carta il parco immobili della Difesa è formato da 16mila e 500 immobili. A chi vanno? In quasi 4mila casi, finora accertati, a chi non ne ha diritto. Ex militari, mogli e figli

Fa un certo effetto leggere i dettagli del Rapporto, pubblicato con tutti i particolari dal Corriere della Sera, sugli alloggi occupati dai militari e dalle loro famiglie. Un lungo elenco di sprechi, di abusi e di privilegi. Ma innanzitutto un’idea, piuttosto diffusa in Italia nei circoli del potere, in base alla quale tutto è possibile all’ombra della protezione collegata al proprio status. E il fatto che ciò avvenga anche per le forze dell’ordine non deve sorprendere: anche loro, in alcuni casi, esercitano il potere con questo tipo di convinzione.

CASE OCCUPATE DAI MILITARI

In sintesi, il ministero della Difesa ha un parco alloggi di 16mila e 500 alloggi a disposizione dei militari. E già qui c’è puzza di spreco. Per quale motivo tante case per i militari? Non sarebbe meglio calibrare la quantità di questi alloggi sulla base delle reali necessità? La risposta alle domande arriva da un altro dato emerso dal Rapporto: finora (ma l’indagine non è conclusa) si è scoperto che 3.600 immobili dei 16mila e 500 sono occupati abusivamente. Da persone che non ne hanno diritto.

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CASE DEL MINISTERO DELLA DIFESA OCCUPATE ABUSIVAMENTE

E chi sono gli abusivi? Non certo dei poveri disgraziati, come avviene spesso nella palude delle case popolari occupate al di fuori di qualsiasi rispetto della legge, non certo delle bande di criminali, anche qui: le truffe nell’edilizia popolare insegnano, ma semplicemente degli iscritti al club dei privilegiati protetti dall’ombrello dei nostri apparati di Difesa.

ALLOGGI PUBBLICI OCCUPATI ABUSIVAMENTE DAI MILITARI

Così ad occupare le case, abusivamente, ci sono ex militari, andati in pensione ormai da anni e quindi privi di qualsiasi titolo per stare nell’alloggio del ministero; le loro mogli, i figli, gli amici. Le amanti. Il tutto con contratti che nessuno controlla, altro spreco, e nessuno pensa bene di aggiornare. E il tutto a vantaggio di una piccola casta, a conferma che questa parola in Italia non può essere affibbiata solo alla politica.

(Photo credit immagine di copertina: Alexandros Michailidis/Shutterstock.com)

GLI SPRECHI DELLA CASTA:

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