Nelson Mandela e i “67 minuti di buone azioni”

Sessantasette minuti di buone azioni e 67 idee per compierle. Come 67 sono gli anni che Nelson Mandela ha speso a servizio del popolo sudafricano e del mondo. Più di un’ora di tempo libero per fare del bene alla propria comunità, come ripulire dalla spazzatura il proprio quartiere o fare il test dell’Hiv. E’ questa […]

Sessantasette minuti di buone azioni e 67 idee per compierle. Come 67 sono gli anni che Nelson Mandela ha speso a servizio del popolo sudafricano e del mondo. Più di un’ora di tempo libero per fare del bene alla propria comunità, come ripulire dalla spazzatura il proprio quartiere o fare il test dell’Hiv. E’ questa la richiesta che il premio Nobel per la pace ha fatto in occasione del suo 93esimo compleanno.

MANDELA DAY – L’anniversario del leader sudafricano e padre spirituale della lotta contro l’apartheid è segnata con il marchio rosso sull’agenda del continente africano. Ma non solo. Ogni 18 luglio le idee e i valori per i quali Mandela ha combattuto tutta la sua vita sono celebrati in tutto il mondo con il Mandela Day, la Giornata mondiale di Mandela istituita nel 2009 dalle Nazioni Unite. Per l’edizione 2011, l’ex presidente sudafricano è tornato nel suo villaggio natale per festeggiare il suo compleanno assieme a 90 scolari giunti da tutto il Sudafrica. La nazione si prepara a festeggiare il compleanno di Madiba, come viene chiamato Mandela dal nome del sua tribù Xhosa: nelle scuole, 12,4 milioni di bambini intoneranno uno speciale «buon compleanno», africanizzato per l’occasione da un artista locale, mentre aziende, media, organizzazioni di volontariato e celebrità hanno annunciato eventi per la giornata. Un gruppo di motociclisti è partito l’11 luglio scorso da Johannesburg per attraversare il paese, facendo tappa in diverse comunità povere per fare attività di beneficenza. Il viaggio di 2.200 chilometri si concluderà lunedì a Pretoria. Le scuole e gli orfanotrofi apriranno le porte ai volontari che vorranno fare lavori di pulizia, mentre le banche del sangue faranno gli straordinari. Un patchwork su cui 67 celebrità hanno lasciato le impronte delle loro mani sarà messo all’asta a Città del Capo questo fine settimana: il ricavato andrà a sostenere la lotta all’Aids lanciata da Mandela. Infine, 93 bambini provenienti da tutto il paese saranno ospitati dalla Fondazione del premio Nobel per la pace.

«IDEE PER CAMBIARE IL MONDO» – Il sito Mandela Day pubblica una lista di 67 idee «per cambiare il mondo», come ripulire le strade del proprio quartiere oppure sottoporsi a un test dell’Hiv. Un buon esempio che comincia proprio dalla classe politica sudafricana: «Ognuno di noi – ha dichiarato il ministro della cultura Paul Mashatile – a cominciare dal presidente Jacob Zuma, i ministri, i membri del Parlamento e i funzionari compieranno una buona azione, come regalare un libro, consigliare un disoccupato sugli orientamenti professionali, pulire uno spazio pubblico, promuovere uno stile di vita sano e altre iniziative di questo genere».

DISCREZIONE – Nelson Mandela è tornato nello scorso fine settimana nel suo villaggio natale per festeggiare il suo compleanno. L’ex presidente ha lasciato giovedì scorso Johannesburg e ha raggiunto Qunu, nella provincia del Capo Orientale. Il viaggio è stato fatto nella massima discrezione. Lo scorso gennaio, Mandela è stato ricoverato per due giorni in ospedale per un problema alle vie respiratorie. L’ultima sua apparizione pubblica risale alla finale della Coppa del mondo di calcio, l’11 luglio 2010, mentre la sua ultima fotografia ufficiale è stata scattata lo scorso 21 giugno, durante la visita della first lady Usa Michelle Obama.

LOTTA ALL’APARTHEID – Il premio Nobel per la pace ha dedicato 67 anni della sua vita alla causa sudafricana, culminata nella lotta contro il regime dell’apartheid nelle file dell’African National Congress. Una battaglia che lo ha costretto a trascorrere 27 anni nel carcere di Robben Island. Liberato nel febbraio 1990, Madiba diventa nel 1994 il primo presidente nero del Sudafrica, tre anni dopo la fine ufficiale del regime segregazionista, avvenuta nel luglio 1991.

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