Napolitano: rifiuti, il decreto non basta

Napolitano firma. Ma poi critica in maniera esplicita il decreto rifiuti approvato giovedì 30 dal Parlamento. Un comunicato ufficiale puntualizza la posizione del Presidente della Repubblica. «Il testo approvato ieri dal Consiglio dei ministri – si legge nel comunicato – non appare rispondente alle attese e tantomeno risolutivo, il capo dello Stato auspica che il […]

Napolitano firma. Ma poi critica in maniera esplicita il decreto rifiuti approvato giovedì 30 dal Parlamento. Un comunicato ufficiale puntualizza la posizione del Presidente della Repubblica. «Il testo approvato ieri dal Consiglio dei ministri – si legge nel comunicato – non appare rispondente alle attese e tantomeno risolutivo, il capo dello Stato auspica che il governo adotti ogni ulteriore intervento necessario per assicurare l’effettivo superamento di una emergenza di rilevanza nazionale».

L’INVITO A CONCERTARE CON GLI ENTI LOCALI – Il presidente ha sottolineato inoltre la necessità di concertare con gli enti locali degli interventi più efficaci «attraverso una piena responsabilizzazione di tutte le istituzioni insieme con le autorità locali della Campania». Come è noto, sia il sindaco De Magistris, sia il governatore campano Caldoro , hanno criticato il provvedimento del governo, ritenendolo insufficiente.

L’IRONIA DI BOSSI – Per il leader della Lega Umberto Bossi il giudizio tagliente di Napolitano sul decreto si spiega con motivi campanilistici: «Anche se il Presidente della Repubblica ha detto che il decreto non basta – ha proseguito – lui è originario di Napoli, lo capisco». Il senatur ribadisce inoltre il suo no a qualsiasi trasferimento dell’immondizia partenopea nelle discariche delle regioni settentrionali: «La gente del Nord i rifiuti di Napoli non li vuole».

I MINISTERI A MONZA – Bossi è poi tornato sul tema dei ministeri da portare a Monza, convinto che presto saranno trasferiti nella Villa Reale almeno tre dicasteri: «Entro la fine di luglio è cosa fatta, il mio ministero, quello di Calderoli e quello di Tremonti si trasferiscono da Roma alla Villa Reale di Monza». La modalità a cui allude il leader leghista sembra essere quella della sede di rappresentanza. «A Roma possiamo lasciare le gambe, ma le teste venire qua, stiamo sistemando adesso, stiamo mettendo i mobili», ha spiegato. «La prima giornata di vacanza veniteci a trovare».

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