Migranti: 80 parrocchie a Roma sono già pronte ad accoglierli. Chi se lo aspettava?

Una bella sorpresa dalla città del cinismo e dell’indifferenza. Molte famiglie arrivano dalla Libia, dalla Somalia e dall’Eritrea e sono in attesa di ottenere lo status di rifugiati. Su questa strada, si potranno finalmente svuotare i grande centri del malaffare.

MIGRANTI PARROCCHIE ROMA –

Che se lo aspettava? Nella Roma cinice e indifferente, sempre sospesa sul filo dell’illegalità diffusa, si è aperta una straordinaria corsa alla solidarietà. Sono ormai 80 le parrocchie che hanno risposto positivamente all’invito di Papa Francesco ad accogliere, nelle loro sedi, famiglie di migranti. In particolare si tratta di 62 chiese, 13 istituti religiosi, 2 seminari, 2 case famiglia e 2 istituti pontifici.

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A ROMA 80 PARROCCHIE ACCOLGONO L’APPELLO DEL PAPA –

Ricordiamo le parole forti e chiare di Papa Bergoglio: «Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa, ospiti una famiglia, incominciando dalla mia diocesi di Roma». Adesso si sta procedendo, attraverso la collaborazione della Caritas, a una verifica delle condizioni delle varie parrocchie, perché molte hanno bisogno di lavori di ristrutturazione e di adeguamenti, prima di poter aprire le porte agli immigrati. «Ma intanto la macchina è partita, e siamo solo agli inizi di questa prova di generosità da parte dei romani» spiega Enrico Feroci, direttore della Caritas della capitale «Nei prossimi mesi faremo anche altre iniziative con gemellaggi tra parrocchie romane e straniere, adozioni di famiglie da parte di altre famiglie e sostegno economico con il coinvolgimento di tutte le comunità della diocesi, a partire dal mondo dell’associazionismo».

I MIGRANTI ACCOLTI NELLE PARROCCHIE ROMANE –

Chi sono i migranti che bussano alle porte delle parrocchie romane aperte dall’ordine del Papa? Ci sono uomini e donne, spesso bambini, che arrivano dalla Somalia, dall’Eritrea e dalla Libia, mentre i siriani continuano a indirizzarsi verso il Nord Europa e in particolare con destinazione Germania. I migranti sono di due tipi. Nel primo caso si tratta di persone che ancora non hanno ottenuto lo status di rifugiati, e dunque vengono regolarmente segnalate alla prefettura per portare avanti la pratica con la domanda. Nel secondo caso, invece si tratta di migranti già riconosciuti come profughi, e dunque coperti da protezione internazionale, che lasciano i Centri  dove finora sono stati rinchiusi.

Le ottante parrocchie romane in campo dimostrano una cosa molto semplice: abbiamo spazio e disponibilità, specie partendo dal basso della nostra società, per accogliere migranti in arrivo dai vari fronti di guerra. Possiamo farlo. A condizione che ciò avvenga con ordine, con organizzazione e rispettando le leggi. E possiamo farlo, svuotando quei malefici Centri di accoglienza, dove i grandi numeri dei reclusi favoriscono malavita e malaffare.

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