Orti botanici: i 10 più belli in Italia

Ce n'è uno praticamente in ogni città, ed ognuno ha la sua peculiarità. Un viaggio negli orti botanici d'Italia, dai giardini tropicali di Palermo agli iris di Firenze, passando per le felci di Genova

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ORTI BOTANICI PIU’ BELLI D’ITALIA

Tra il patrimonio naturale dell’Italia rientrano anche gli orti botanici. Alcuni antichissimi, altri con piante rare, difficile da trovare in altre parti del mondo In pratica ogni regione, e quasi ogni grande città ha il suo orto botanico. A partire da Roma.

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ORTO BOTANICO ROMA

Non distante dal Vaticano, nei pressi della bellissima cornice del Gianicolo, l’Orto Botanico della Capitale copre una superficie di 12 ettari, ed il suo assetto attuale ricalca più o meno quello originario del 1883. Presenta una della collezioni più ampie d’europa, e si sviluppa in zone: quella dei Bambù, del Bosco Mediterraneo, del Roseto, del Giardino Giapponese e delle serre come la Serra Corsini e quella Monumentale.

Orto botanico Roma
Orto botanico Roma/Wikimedia

ORTO BOTANICO PADOVA

Risalente al 1545, l’Orto Botanico di Padova è il più antico giardino botanico al mondo rimasto nella sua posizione originaria. Inizialmente era adibito alla coltivazione delle piante officinali, attualmente ospita 6000 specie di piante di vari tipi, da quelle officinali, a quelle acquatiche passando per le varietà velenose (catalogate per il loro studio anche secondo i livelli di tossicità) e per le piante carnivore.
Patrimonio Unesco dal 1997, si estende su una superficie di circa due ettari e mezzo. Nel 2014, infine, è stato inaugurato al suo interno il Giardino delle Biodiversità, una serra tecnologicamente avanzatissima in cui si coltivano 1300 piante provenienti da tutti i climi del pianeta.

orto botanico padova
orto botanico padova/Wikimedia

ORTO BOTANICO DI GENOVA

Sorto nel 1803 in un giardino dell’ordine dei Gesuiti ha potuto vantare direttori eccellenti come il botanico Federico Delpino. I fabbricati dell’orto furono gravemente danneggiati durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e ripristinati, aggiungendo delle serre, durante gli anni sessanta.

Oggi è sede di esemplari bellissimi di cedri del Libano, cipressi e sequoie anche ultracentenari, oltre a una delle collezioni di felci più grandi del continente che contiene anche una felce considerata ‘fossile’ e solo di recente scoperta come ‘relitto vivente’.

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Foto Di Carlo Dell’Orto/Wikimedia

ORTO BOTANICO DI NAPOLI

Ufficialmente nato nel 1807 con la firma del fratello di Napoleone Bonaparte con la città di Napoli sotto dominazione francese.

12 ettari di giardino che è importante non solo dal punto di vista botanico ma anche paesaggistico, nonché dal punto di vista didattico ed educativo. Insieme all’orto botanico di Palermo è infatti uno dei più importanti poli botanici universitari italiani. Di sicuro interesse la collezione di agrumi e piante officinali.

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Armando Mancini/Wikimedia

ORTO BOTANICO DI PALERMO

La sua origine è datata 1779, quando l’Università di Palermo decise di adibire una piccola porzione di un giardino ad un punto di coltivazione e raccolta di erbe officinali a fini didattici e medici. Presto insufficiente alle necessità, l’orto venne spostato nell’attuale posizione in città, e da lì si è sviluppato fino a raggiungere le 12000 specie differenti di piante che ha oggi.
Conosciuto in ambito accademico come il più tropicale tra gli orti botanici, vi trovano  infatti posto molte specie esotiche asiatiche, africane, australiane e sudamericane.

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Dedda71 via Wikimedia Commons

ORTO BOTANICO DI CAGLIARI

Per quanto abbia 1000 piante succulente e moltissimi esemplari della flora sarda e mediterranea, non è uno dei giardini più forniti, ma è sicuramente uno dei più interessanti dal punto di vista archeologico. Sulla superficie dell’orto botanico di cagliari, infatti, trovano posto vestigia del periodo romano e pre-romano: tra queste, il pozzo romano, dove bevevano gli attori che si esibivano nel vicino Anfiteatro.

Orto_Botanico_di_Cagliari
Mago Tecnologico/Wikimedia

GIARDINO DELL’IRIS, FIRENZE

Nato nel 1954 su iniziativa di Flaminia Specht e Nita Stross Radicati, appassionate ibridatrici, è assolutamente un giardino di nicchia per gli appassionati di questo fiore così legato alla città toscana. Riveste un interesse scientifico straordinario per tutti gli specialisti,i botanici, gli ibridatori e gli orticoltori che arrivano da tutto il mondo per visitare questa importante riserva del genere Iris. Una curiosità: sul gonfalone della città di Firenze pare ci sia un iris rossa, non un giglio.

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Olga/Wikimedia

GIARDINO DELLA FLORA APPENNINICA, ISERNIA

A pochi km da Isernia, nella bella cornice del paesino di Capracotta, è il giardino più alto d’Italia, posto a 1525 metri sul livello del mare, in cui vengono conservate e tutelate le specie vegetali della flora autoctona dell’Appennino centro-meridionale, ed in collaborazione con la facoltà di Agraria dell’Università degli Studi del Molise svolge un’importante lavoro di recupero e conservazione della biodiversità regionale, per salvare anche le specie del passato, più antiche.

HORTUS BRUTTIORUM, UNIVERSITA’ DELLA CALABRIA

Di nascita abbastanza recente, è presente solo dal 1982,ed  è molto amato dagli appassionati di botanica per la sua fisionomia composta di aree naturali e seminaturali, in particolare boschive, con boschi di querce, di pioppi e prati umidi, nonché aree derivate da attività agricole quali la coltivazione dell’ulivo e del grano. Vi dimorano più di 400 specie spontanee di piante della flora calabrese, ed il sito è stato candidato a diventare sito di interesse comunitario.

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Civico orto botanico, Trieste

CIVICO ORTO BOTANICO, TRIESTE

L’orto botanico della città friulana ha una riserva naturale associata di novanta ettari, proponendosi come luogo didattico e ricreativo: è, infatti, assolutamente integrato in città,rivolgendosi ad un pubblico che spesso cerca una pausa da un ambiente urbano inquinato e alienante fuggendo in un polmone verde. Della grande collezione di varietà di piante, sono molto interessanti le zone dedicate ai fiori di loto, alle piante tintorie e alle piante velenose, col sentiero dei veleni.

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