Merkel: “Addio all’atomo: vi spiego le tappe”

Prende corpo il piano di uscita dal nucleare tedesco. In un’intervista a Bild am Sonntag, la cancelliera Angela Merkel ha annunciato un altro passo della sempre più precipitosa ritirata dall’atomo: una rivoluzione energetica per la quale cercherà il più ampio consenso possibile. All’inizio di maggio saranno avviati confronti con i rappresentanti delle chiese, ambientalisti e […]

Prende corpo il piano di uscita dal nucleare tedesco. In un’intervista a Bild am Sonntag, la cancelliera Angela Merkel ha annunciato un altro passo della sempre più precipitosa ritirata dall’atomo: una rivoluzione energetica per la quale cercherà il più ampio consenso possibile. All’inizio di maggio saranno avviati confronti con i rappresentanti delle chiese, ambientalisti e sindacati, e la cancelliera vorrebbe discuterne con tutti i partiti presenti nel Bundestag. Il leader della Spd, Sigmar Gabriel, le ha chiesto un confronto pubblico, ma la Merkel ha rifiutato. Nell’intervista a Bild dice però che la moratoria va avanti e che il riavvio delle centrali spente dipenderà dai risultati dei controlli in corso: "La sicurezza innanzitutto. La catastrofe di Fukushima, della quale non conosciamo ancora le conseguenze, ha cambiato anche la mia posizione personale sull’energia atomica e i suoi rischi, anch’io ho imparato".

La conversione ad U della Merkel è probabilmente dovuta alle batoste elettorali e ad un infuocato dibattito sul nucleare che sta aiutando in particolare un partito: i Grünen, i Verdi. Secondo un sondaggio Emnid pubblicato sempre da Bild am Sonntag, il 27% dei tedeschi pensa che attualmente i Grünen siano quelli più credibili sul nucleare. La maggioranza dei tedeschi, il 54% (addirittura il 36% dell’elettorato Cdu/Csu) pensa che i Verdi siano destinati a svolgere un ruolo maggiore nella politica nazionale. Però il 71% dei tedeschi (e il 55% degli elettori verdi) non pensa che un esponente dei Grünen possa diventare cancelliere, mentre un buon 27% lo crede possibile. Le intenzioni di voto danno attualmente gli ambientalisti ad uno stratosferico 23% e la Emnid spiega che "la gente è emotivamente sconvolta dopo il disastro nucleare in Giappone. In questa situazione, i Verdi hanno guadagnato simpatia. Essenzialmente perché il simbolo del partito è il più associato allo slogan Atomkraft, nein danke".

Se la Merkel corre disperatamente ai ripari, i suoi alleati liberali sembrano sotto shock. Oggi la cancelliera incontrerà la Ethik-Kommission e il 15 aprile i ministerpräsidenten di tutti i Länder tedeschi  per "accelerare la trasformazione energetica". A metà maggio presenterà il rapporto della Reaktorsicherheitskommission sulla sicurezza delle centrali nucleari in Germania. Alla fine di maggio dovrebbero arrivare le raccomandazioni della Commissione Etica.

Bild pubblica anche un documento confidenziale del governo federale dal quale emerge che già dall’inizio di giugno la coalizione liberal-democristiana inizierà a lavorare sulla nuova legislazione energetica e per prendere la decisione definitiva sulla "Decisione del governo federale per il mantenimento delle centrali nucleari e per accelerare lo sviluppo di sistemi energetici comprese le necessarie iniziative legislative". Secondo il quotidiano, uno dei pilastri del governo per aumentare l’approvvigionamento energetico della Germania sarà l’eolico, con nuove aree designate per ospitare gli impianti e turbine eoliche ancora più efficienti.

Uno scenario che farà arrabbiare ancora di più la lobby nucleare tedesca che aveva incensato la svolta nuclearista che ha messo la Merkel in grossi guai politici ancora prima del disastro di Fukushima. Il primo aprile il gigante energetico tedesco Rwe ha presentato al Tribunale amministrativo di appello di Kassel  un ricorso contro il blocco di 3 mesi della sua centrale nucleare di Biblis. Il governo ha decretato che gli impianti nucleari entrati in funzione nel 1980 o prima,  dovevano essere immediatamente chiusi. Si tratta dei reattori:  Biblis-A, Neckarwestheim 1, Brunsbuttel, Biblis-B, Isar 1, Unterweser, Phillipsburg 1. Quello di Krummel era già chiuso da molto tempo, nonostante sia entrato in funzione nel 1984.

E’ scesa in campo a fianco di Rwe anche la Energie Baden-Württemberg  (EnBW ), dicendo che "la moratoria è un male per il business". La EnBW ha spento Neckarwestheim 1, un vecchio reattore ad acqua pressurizzata da 840 MW del 1976, e aveva già chiuso temporaneamente Philippsburg1, un vecchio reattore ad acqua pressurizzata da 840 MW del 1976 e un reattore ad acqua bollente da 926 megawatt del 1979, ambedue gestiti da EnBW Kernkraft, come tutte le centrali nucleari in Neckarwestheim e Philippsburg e quella di Obrigheim, già in fase di smantellamento.

In un comunicato la EnBw rivela che l’agenzia di rating Standard & Poor (S&P) le ha dato un negative out look "A/A2" spiegando che "il motivo principale per questo rating è la stabile performance operativa di EnBW. In particolare vengono menzionati i redditizi impianti energetici ed il significativo share di entrate dal regulated business e dalle energie rinnovabili  ed anche dalla trasmissione e distribuzione di elettricità".

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