L’Ocse: piu’ tardi si agisce contro i cambiamenti climatici, piu’ aumentano i danni

In tema di lotta al cambiamento climatico, rinviare l’attuazione di misure contro i gas serra è più costoso sul piano economico perchè richiede sforzi maggiori nel futuro. Lo sottolinea l’Ocse in un rapporto sulle prospettive ambientali al 2050 pubblicato oggi. "Più ritardiamo l’azione più ci costerà caro restare sotto i due gradi centigradi" di aumento […]

In tema di lotta al cambiamento climatico, rinviare l’attuazione di misure contro i gas serra è più costoso sul piano economico perchè richiede sforzi maggiori nel futuro. Lo sottolinea l’Ocse in un rapporto sulle prospettive ambientali al 2050 pubblicato oggi. "Più ritardiamo l’azione più ci costerà caro restare sotto i due gradi centigradi" di aumento della temperatura globale, afferma l’Oganizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, aggiungendo che i costi per raggiungere l’obiettivo aumentano "ogni giorno, mese ed anno che passa". "Il costo aggiuntivo è del 50% nel 2050 rispetto a un intervento che si protrae nel tempo e l’attesa comporta una maggiore rischio ambientale" aggiunge il rapporto. L’Ocse mette a confronto tre scenari che mirano a ritmi differenti (accelerato, tardivo e medio) a stabilizzare le emissioni di gas serra a 450 ppm (parti per milione) entro il 2011 in modo da limitare il riscaldamento a due gradi. A qualche giorno dalla Conferenza Onu di Durban, in Sudafrica, sul cambiamento climatico, l’Ocse lancia l’appello ad "agire ora" per rovesciare la tendenza alla crescita delle emissioni di gas serra all’origine del cambiamento. Tra le azioni "prioritarie" contro la Co2, l’organizzazione parigina cita in particolare quelle destinate all’adattamento all’inevitabile cambiamento, l’innovazione (biomasse, cattura e stoccaggio della Co2) e la necessità di far pagare la Co2, attraverso il mercato o un’imposta. "In un quadro di bilanci nazionali compressi, trovare le soluzioni a costo minore e integrare il settore privato sarà cruciale per finanziare la transizione" conclude l’Ocse. (fonte Afp) TM News

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