L’Europa: “L’Italia si concentri sulla crescita”

La Commissione europea non ha lesinato commenti sullo stato dell’economia italiana nel suo primo pacchetto di raccomandazioni economiche nel quadro del semestre europeo, e ha richiesto al governo di presentare nuove misure entro ottobre per centrare gli obiettivi a medio termine sul risanamento dei conti pubblici. Applicando uno dei nuovi poteri acquisiti con la riforma […]

La Commissione europea non ha lesinato commenti sullo stato dell’economia italiana nel suo primo pacchetto di raccomandazioni economiche nel quadro del semestre europeo, e ha richiesto al governo di presentare nuove misure entro ottobre per centrare gli obiettivi a medio termine sul risanamento dei conti pubblici. Applicando uno dei nuovi poteri acquisiti con la riforma della governance europea varata nel pieno della crisi economico-finanziaria, Bruxelles ha pubblicato oggi una serie di raccomandazioni per ogni singolo paese Ue contenenti misure concrete per migliorare lo stato dei conti pubblici e favorire la crescita e l’occupazione.

In un documento di sette pagine, la Commissione richiede all’Italia primariamente di portare avanti entro il 2012 il risanamento dei conti, in linea con gli obiettivi italiani che prevedono di riportare entro il 2012 il rapporto deficit/Pil al di sotto della soglia del 3% con un impegno precisamente al 2,7%. Il governo dovrebbe destinare «all’accelerazione della riduzione del deficit e del debito» ogni risorsa di bilancio che dovesse rendersi disponibile, suggerisce la Commissione. Bruxelles mette però in discussione gli obiettivi per il 2013-2104 e richiede «concrete misure entro l’ottobre 2011» per centrare gli ambiziosi target fissati dal Tesoro nel documento di riforma presentato alla Commissione lo scorso aprile. Nel documento, il governo ritiene di poter portare il rapporto deficit/Pil allo 0,2% nel 2014, quasi centrando il pareggio di bilancio.

Di fronte ad un debito pubblico che supera il 120% del Pil nel 2011, la Commissione richiede ulteriori sforzi verso un progressivo calo dell’indebitamento, che passa anche attraverso il contenimento della spesa pubblica. L’Italia dovrebbe puntare a «tetti vincolanti sulla spesa e al miglioramento del monitoraggio delle amministrazioni», come sottolineato dal commissario Ue agli Affari Economici Olli Rehn nel corso della conferenza stampa di presentazione delle raccomandazioni Ue. Le autorità di Bruxelles considerano inoltre «necessario» che il governo prenda al più presto nuove misure per affrontare le «debolezze strutturali» dell’economia italiana. In questo contesto, ci sono da rimuovere gli ostacoli che ancora rendono costoso, soprattutto nel Mezzogiorno, impiantare e gestire qualsiasi attività imprenditoriale, in particolare per le piccole medie imprese.

Anche la disoccupazione giovanile è stata oggetto delle raccomandazioni della Commissione. Il tasso di disoccupazione per gli under-25 in Italia si attesta infatti al 28,5% ad aprile a fronte di un dato nazionale all’8,1%, secondo gli ultimi dati Eurostat. «In Italia la disoccupazione giovanile è un problema molto grave. Auspichiamo che il governo metta mano agli aspetti contrattuali» ha detto il commissario Ue al Lavoro Lazslo Andor.

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