L’erba del Galles diventa biocarburante

CARDIFF Il progetto denominato Grasshol, dedicato allo sviluppo delle tecnologie pulite le energie alternative, e’ stato avviato nel Regno Unito per la creazione di una bio-benzina attraverso un processo d’avanguardia di estrazione e fermentazione degli zuccheri contenuti nel loglio perenne ? il tipo di erba comune piu’ diffuso nel Regno Unito ? al fine di […]

CARDIFF
Il progetto denominato Grasshol, dedicato allo sviluppo delle tecnologie pulite le energie alternative, e’ stato avviato nel Regno Unito per la creazione di una bio-benzina attraverso un processo d’avanguardia di estrazione e fermentazione degli zuccheri contenuti nel loglio perenne ? il tipo di erba comune piu’ diffuso nel Regno Unito ? al fine di massimizzare la produzione dei tassi di etanolo.

Il progetto viene sviluppato dall’Institute of Biological Environmental and Rural Sciences (Ibers) dell’Univerista’ di Aberystwyth, in collaborazione con due aziende gallesi, Aber Instruments e Wynnstay Group e ha ricevuto un finanziamento di 154.000 sterline dell’Academy Expertise for Business (A4B), un fondo di 70 milioni di sterline creato dall’Assemblea Parlamentare Gallese e dall’Unione Europea per consentire alla Regione di massimizzare l’impatto economico delle attivita’ di ricerca e sviluppo delle sue Universita’.

Varato in Galles, si inserisce in un piu’ ampio contesto di iniziative sulla produzione di biocarburanti che il Regno Unito sta sviluppando per raggiungere gli obiettivi europei della direttiva Energy 20-20-20: entro il 2020, infatti, il 20% di tutti i carburanti utilizzati nei Paesi UE dovra’ provenire da fonti rinnovabili.

Il Regno Unito si e’ impegnato, in base al Renewable Transport Fuel Obligation (RTFO), a sostituire, entro il 2013, circa il 5% del proprio consumo di benzina con carburanti bio-derivati ? una percentuale destinata ad aumentare in risposta ai problemi legati ai cambiamenti climatici e alla sicurezza dei carburanti. Si prevede che nella UE la produzione di bioetanolo raggiungera’ i 15.000 milioni di litri entro il 2025, con 12.000 milioni di litri derivanti da piante fibrose come il loglio. Con un costo all’ingrosso al lordo delle imposte pari a 0,55 euro al litro questa produzione raggiungera’ un valore annuale pari a 8 miliardi di euro, rappresentando una significativa opportunita’ di mercato per le nuove tecnologie sviluppate da questo progetto.

Qualora le attivita’ di produzione dell’etanolo basate sull’utilizzo del loglio raggiungessero nel Regno Unito il 10% del mercato, rappresenterebbero un’attivita’ commerciale significativa per il settore britannico dei biocarburanti ? prudentemente stimata in 0,8 miliardi di euro annui. Per produrre tale ammontare sarebbero necessari 300.000 ettari di terreno.

Attualmente nel Regno Unito vengono coltivati a erba 1,2 milioni di ettari di terreno, e ulteriori 5,2 milioni di ettari sono classificati come prati pascoli vale a dire non coltivati. L’utilizzo dei terreni coltivati ad erba puo’ offrire quindi una significativa opportunita’ agli agricoltori del Regno Unito.

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