Quanti affettati e salumi possiamo mangiare?

Le dosi raccomandate dalle autorità scientifiche: 50 grammi per una-due volte alla settimana. I prodotti made in Italy sono da preferire

giuste dosi dei salumi

QUANTI AFFETTATI E SALUMI POSSIAMO MANGIARE

Nessuno ha voglia di rinunciare, in modo definitivo, ai salumi. Fanno parte della nostra tradizione sia come produttore di altissimo livello, riconosciuti in tutto il mondo, sia come consumatori. Le prime tracce di consumo di salumi in Italia risalgono all’anno Mille Avanti Cristo. E ancora oggi ogni territorio, ogni regione e ogni borgo ha, tra i propri elementi identitari, anche un salume locale, un prodotto specifico di quella zona.

GIUSTE DOSI DEI SALUMI

Ma vediamo quali sono, secondo gli esperti, le dosi consigliate e possibili dei salumi. Partendo da due parole chiave: cautela e qualità. La prima indica il fatto che con questo tipo di prodotti, in ogni caso, non bisogna esagerare e bisogna tenere conto della situazione generale della nostra salute.

Il salume, lo dice la parola stessa, è una carne (suina, bovina, equina, avicola) lavorata con molto sale, dal 4 al 45 per cento: dunque se, per esempio, abbiamo problemi con la pressione alta, allora a maggior ragione dobbiamo tenere basso il consumo di questi alimenti. Se non abolirlo del tutto. Stesso discorso in caso di valori alti del colesterolo “cattivo”, quello che poi crea problemi e disturbi cardio-circolatori.

Quanto alla qualità, può fare la differenza anche rispetto alle dosi. Un salume di cattiva o scarsa qualità è difficile da digerire e crea sicuramente più danni, senza alcun beneficio, al nostro organismo, rispetto a un salume di media-alta qualità.

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COME CONSUMARE I SALUMI

E adesso vediamo nei dettagli i consigli fondamentali per un giusto consumo di salumi.

Nelle linee guida per una sana alimentazione italiana (INRAN) il consumo di carne è previsto uno-due volte alla settimana. Al massimo tre volte alla settimana, per persone giovani e con organismi sani. Il salume, di qualsiasi tipo, può sostituire la carne.

Quanto alla dose, la porzione giusta non deve superare i 50 grammi. Che cosa significa? Tre-quattro fette di prosciutto, cinque-sei fette di bresaola, due fette di mortadella.

Il sale, come abbiamo visto, è un componente essenziale, anche per il sapore, dei salumi. E poiché la sua quantità varia molto, è bene leggere con attenzione l’etichetta e regolarsi di conseguenza.

Preferite sempre prodotti made in Italy. Siamo numeri uno al mondo in questo settore, ed importare salumi dall’estero, tranne qualche “sfizio” che ci vogliamo concedere in modo occasionale, è davvero uno spreco. Inoltre le leggi per la lavorazione, dal punto di vista dei controlli sanitaria e della sicurezza alimentare, in Italia sono molto rigorose.  E nei processi produttivi, negli ultimi anni, è andata diminuendo la quota di sodio utilizzata per la lavorazione.

Chi mangia con molta frequenza i salumi deve essere consapevole che non esiste una correlazione automatica tra il cancro e il consumo di salumi, ma esistono raccomandazioni molto precise da parte delle massime autorità internazionali. L’Istituto americano per la ricerca sul cancro (Aicr) e il Fondo mondiale per la ricerca sul cancro (Wcrf), congiuntamente, insistono sul fatto di limitare il consumo di salumi. Usare cautela per non sprecare la nostra salute.

I salumi, oltre ai piaceri del gusto, offrono anche alcuni benefici al nostro organismo. Sono comodi da utilizzare e facilmente digeribili. Forniscono proteine di ottima qualità e vitamine, specie del gruppo B. Contengono minerali come ferro, potassio e zinco.

QUALI AFFETTATI SI POSSONO MANGIARE TUTTI I GIORNI?

Esistono anche degli affettati, decisamente magri, che possiamo mangiare tutti i giorni. Per esempio, il tacchino, ricco di sali minerali e povero di grassi saturi e di colesterolo. Ottimo per un’insalata ricca e abbondante con la quale potete fare anche un piatto unico di un pasto leggero. Anche la bresaola è uno dei salumi più poveri di grassi e più facile da digerire.

A QUANTE FETTE CORRISPONDE UN ETTO DI PROSCIUTTO E DI BRESAOLA?

Per calcolare quante fette vale un etto di prosciutto bisogna partire da una differenza: quello cotto, di solito, si taglia più spesso e con fette più grandi rispetto a quello crudo. Ciò significa che un etto di prosciutto cotto vale, mediamente, 4-5 fette; una fetta di  prosciutto crudo pesa in media 15-20 grammi, e dunque il numero delle fette aumenta. La mortadella pesa come  il prosciutto cotto, una fetta di bresaola pesa tra i 10 e i 15 grammi, e quindi per raggiungere i 100 grammi servono circa 8-10 fette. 

CONTROINDICAZIONI AFFETTATI E INSACCATI

Senza essere talebani, e senza rinunciare al piacere del prosciutto o della bresaola, dobbiamo sapere quali sono le maggiori controindicazioni di affettati e insaccati. Se non altro per regolarci con consapevolezza nel loro consumo.
  • Sono cibi ricchi di sale
  • Contengono molto colesterolo e grassi saturi
  • Aumentano il livello di insulina
  • Non sono facili da digerire

LE RICETTE DA GUSTARE CON I SALUMI:

 

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