La spesa senza inquinare: come calcolarla

“Un carrello della spesa virtuale” per acquisti alimentari a bassa emissione di CO2. Si tratta della curiosa iniziativa promossa da Wwf in collaborazione con l’università della Tuscia e la Seconda università di Napoli per sapere a quanta CO2 emessa in atmosfera e a quanti litri d’acqua corrisponde la nostra spesa. Per effettuare il calcolo è […]

“Un carrello della spesa virtuale” per acquisti alimentari a bassa emissione di CO2. Si tratta della curiosa iniziativa promossa da Wwf in collaborazione con l’università della Tuscia e la Seconda università di Napoli per sapere a quanta CO2 emessa in atmosfera e a quanti litri d’acqua corrisponde la nostra spesa.

Per effettuare il calcolo è sufficiente collegarsi alla pagina web dedicata all’iniziativa dove, come in una sorta di supermercato virtuale, dopo aver inserito nel carrello i prodotti alimentari e aver risposto a poche e semplici domande, è possibile ottenere uno scontrino con su riportata la quantità di CO2 emessa.

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Si scopre così, ad esempio, che una bottiglia di passata di pomodoro costa 206 litri d’acqua ed equivale a 1,5 kg di CO2 mentre un litro di olio d’oliva vale 13.353 litri d’acqua e comporta l’emissione di 2,44 kg di CO2. Facendo, inoltre, un calcolo ambientale notiamo che sarebbe meglio consumare carne bianca rispetto a quella rossa. Per 500 grammi di carne bovina, infatti, si utilizzano 7.751 litri d’acqua e si emettono 3,51 kg di CO2 mentre per 500 grammi di carne di pollo o tacchino i litri d’acqua sono 1.951 a cui si aggiunge 1 kg di CO2.

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Un calcolo, dal valore scientifico sicuramente non altissimo ma comunque interessante per orientare il consumatore verso un consumo ecologico e consapevole. Al di là di cifre, litri e kg di CO2 emessa, per fare una spesa sostenibile è sempre meglio, comunque, privilegiare le produzioni biologiche, la vendita a km zero e a filiera corta che favoriscono il rapporto diretto tra agricoltore e consumatore e, soprattutto, evitare gli sprechi.

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