La semplificazione? Può attendere

  Una circolare ministeriale che smentisce una legge, e che viene precisata dalla lettera di un altro ministro. Non è proprio il massimo per il debutto di quella che doveva essere una delle semplificazioni burocratiche più importanti per la vita delle imprese. La novità, lo Sportello unico per le attività produttive in via telematica, arriva, […]

 

Una circolare ministeriale che smentisce una legge, e che viene precisata dalla lettera di un altro ministro. Non è proprio il massimo per il debutto di quella che doveva essere una delle semplificazioni burocratiche più importanti per la vita delle imprese. La novità, lo Sportello unico per le attività produttive in via telematica, arriva, ma viene depotenziata dalla convivenza con le vecchie modalità cartacee; un doppio binario che va incontro alle richieste dei Comuni, ma che smonta il carattere innovativo della nuova procedura perché imporrà alle imprese in tante zone d’Italia di continuare a gestire le vecchie pratiche.
L’esigenza di dare termini certi, infatti, era chiara alla stessa norma originaria, che proprio per prevenire rischi aveva blindato il meccanismo attraverso la surroga delle Camere di commercio nel caso d’impreparazione dei Comuni.
Ora arriva il nuovo rinvio, che la circolare ministeriale non s’incaricava nemmeno di limitare nel tempo, e che trova una nuova scadenza al 30 settembre solo in una lettera inviata subito dopo dal ministro Renato Brunetta: c’è da scommettere che la nuova situazione non metterà il turbo alle amministrazioni che non si sono adeguate fino a oggi
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