In Albania il riuso dei bunker del dittatore Hoxha: diventano bar e attrazioni turistiche (foto)

LA SECONDA VITA DEI BUNKER Anche gli orrori della guerra possono essere non sprecati e trasformati in qualcosa di buono. Riutilizzati non più per divider e isolare, ma semmai per aprire e unire. In Albania, l’orribile e lunghissima dittatura, tra il 1945 e il 1985, del comunista Enver Hoxha è stata caratterizzata dalla costruzione maniacale […]

LA SECONDA VITA DEI BUNKER

Anche gli orrori della guerra possono essere non sprecati e trasformati in qualcosa di buono. Riutilizzati non più per divider e isolare, ma semmai per aprire e unire. In Albania, l’orribile e lunghissima dittatura, tra il 1945 e il 1985, del comunista Enver Hoxha è stata caratterizzata dalla costruzione maniacale e compulsiva di bunker. Ovunque.

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RICICLO BUNKER

Durante la sua stagione al potere, in Albania sono stati realizzati 750mila bunker di cemento armato, per una popolazione che all’epoca non arrivava ai 2 milioni di abitanti. In previsione di bombardamenti che, in realtà, non sono mai arrivati. Molte di queste strutture sono ancora al loro posto, testimoni di un passato che per tanti non è gradevole ricordare. Ma qualcosa di sorprendente è accaduto in Albania: lo analizza un progetto nato dall’intuizione di due studenti albanesi, Elian Stefa e Gyler Mydyti, allora laureandi al Politecnico di Milano, chiamato “Concrete Mushrooms”, da cui è poi originato il libro “Funghi di calcestruzzo. Il riutilizzo di 750.000 bunker albanesi abbandonati”. Questi vecchi agglomerati di cemento sono così pesanti che era impensabile spostarli, e allora perché non riciclarli? Tutto è cominciato con un centro artistico, un negozio di tatuaggi e alcune discoteche, poi impianti di stoccaggio, ostelli, la bottega di un calzolaio e svariati ristoranti.

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RIUSO BUNKER

L’incoraggiamento al riutilizzo di questi spazi ha dato una nuova vita a queste strutture inutilizzate e ha risvegliato la curiosità dei turisti. Attualmente, vi sono tre tipi di bunker: piccoli, medi e grandi dimensioni. Il libro creato per illustrare il fenomeno è una sorta di manuale per trasformarne uno: suggerimenti, modelli pratici, dettagli e prezzi degli interventi servono a dare un’idea ai cittadini di come si può agire. Tutto questo diventa un vero e proprio invito ad occupare i bunker e destinarli ad un uso civile, sradicare finalmente le sensazioni di dolore e morte che evocano e donargli un odore di futuro. 

(L’immagine di copertina è tratta dalla pagina Facebook dedicata al progetto)

Il RICICLO PER DARE NUOVA VITA AGLI OGGETTI:

 

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