La riforestazione migliora sicurezza ed economia dei territori

Inquinamento, ruscellamento delle piogge, erosione, scarsa permeabilità: sono solo alcuni degli effetti derivanti dai processi di deforestazione che, a livello globale, procedono ancora oggi a un ritmo allarmante. I 3,7 miliardi di ettari di foreste presenti in tutto il globo, pari al 30% della superficie territoriale mondiale, stanno diminuendo di circa 14,5 milioni di ettari […]

Inquinamento, ruscellamento delle piogge, erosione, scarsa permeabilità: sono solo alcuni degli effetti derivanti dai processi di deforestazione che, a livello globale, procedono ancora oggi a un ritmo allarmante. I 3,7 miliardi di ettari di foreste presenti in tutto il globo, pari al 30% della superficie territoriale mondiale, stanno diminuendo di circa 14,5 milioni di ettari all’anno e sono di fatto ecosistemi fortemente degradati, con conseguenza a volte anche drammatiche. A rivelarlo è uno studio del World Resources Institute (WRI), presentato questa mattina in occasione della conferenza “Le risorse forestali nazionali e i servizi ecosistemici. Il ruolo delle Istituzioni” organizzata dall’ISPRA, secondo il quale il restauro forestale rappresenta un’opportunità per il nostro Paese, anche in termini di sicurezza del territorio. Oltre al legname e altri prodotti, infatti, quali funghi, resine, aromi e medicinali, le foreste forniscono una serie di beni e servizi a livello di ecosistema: regolano le risorse idriche, contengono l’erosione, l’infiltrazione delle acque e la funzione di ritenzione, riducono il rischio di piene improvvise, mitigano gli effetti dei cambiamenti climatici e tutelano anche i valori spirituali, storici, didattico-scientifici, ricreativi e turistici delle singole comunità. Nasce da qui, dunque, l’esigenza di assegnare un valore economico ai servizi ecosistemici forniti dalle foreste di ogni parte del globo. In Italia sono 9,5 i milioni di ettari disponibili per interventi di riforestazione (oltre 2 miliardi gli ettari in tutto il mondo), di cui 1 milione adatti alla realizzazione di foreste chiuse per la produzione legnosa e i restanti 8,5 destinabili ad azioni di restauro. A quanto pare, industria, governi e privati cittadini stanno iniziando a essere più consapevoli dei pericoli e dei costi legati al decadimento dei servizi degli ecosistemi forestali, indispensabili non solo per mitigare il clima locale, contenere rumori e inquinamento, e risanare i suoli, le aree umide e i corsi d’acqua deteriorati, ma anche per migliorare il paesaggio, un elemento fortemente rappresentativo dell’identità culturale di un popolo.

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