La Manovra taglia le detrazioni fiscali del 55% e del 33%

Le agevolazioni fiscali per gli interventi di risparmio energetico sugli edifici, cioè le detrazioni fiscali del 55%, sono a rischio, insieme a quelle del 36% per gli interventi di ristrutturazione edilizia. Sono gli effetti della nuova parola d’ordine "tagli, tagli e ancora tagli", che caratterizza la Manovra fiscale, in vigore da lunedì, per raggiungere il tanto agognato pareggio […]

Le agevolazioni fiscali per gli interventi di risparmio energetico sugli edifici, cioè le detrazioni fiscali del 55%, sono a rischio, insieme a quelle del 36% per gli interventi di ristrutturazione edilizia. Sono gli effetti della nuova parola d’ordine "tagli, tagli e ancora tagli", che caratterizza la Manovra fiscale, in vigore da lunedì, per raggiungere il tanto agognato pareggio di bilancio.

Una politica che, tuttavia, sarebbe alquanto contraddittoria con l’annunciata volontà di arrivare, entro fine anno, ad una sorta di Conto Energia anche per il solare termico. La volontà di incentivare il solare termico, infatti, era stata annunciata a fine Giugno da Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo Economico, ed anche il Ministro Romani, aveva parlato di una ulteriore spinte alle energie rinnovabili in seguito all’esito del referendum sul nucleare.

Tuttavia resta da capire come, all’atto pratico, si intenda far coincidere questi due intendimenti che apparirebbero opposti: anche l’installazine di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, infatti, rientrano tra le tipologie di interventi ammessi alle detrazioni fiscali del 55% che, invece, si vorrebbe proprio andare a ridurre o eliminare ( e non sarebbe la prima volta che le detrazioni fiscali del 55% sono nel mirino del Governo Berlusconi).

La volontà di trovare una fonte ulteriore di gettito fiscale, dunque, è molto forte e tra gli innumerevoli tagli, ben 483 che complessivamente costano allo Stato ( in termini di mancato gettito) oltre 161 miliardi di euro, interesserebbero anche le detrazioni fiscali del 55% e quelle del 36% anche se non è ancora detta l’ultima parola e può ancora sperare chi aveva progettato interventi del genere nei prossimi anni: è stato lo stesso relatore della manovra, il senatore Gilberto Picchetto, ad annuncare che il taglio alle agevolazioni (cosidetto taglio lineare) è previsto del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014 ma, ha proseguito Picchetto,  "Il governo   con successivi decreti potrà decidere di escludere alcune categorie".

In sostanza, la manovra potrebbe essere rimodulata se entro il  30 settembre 2013 il governo eserciterà la delega con la riforma fiscale. In attesa di eventuali esenzioni, però, il Governo conta di recuperare un gettito fiscale pari a 4 miliardi nel 2013 e salire a 20 miliardi l’anno successivo, ed arrivare così al pareggio di bilancio nel 2014.

Si attendono, dunque, ulteriori decreti del Ministero dell’Economia, che dovrà definire le modalità di intervento, soprattutto se la riduzione non sarà di immediata applicazione. Ma, c’è da giurarci, arriveranno prima le prese di posizione e le polemiche degli operatori del settore e delle energie rinnovabili.

Fonte: GreenMe

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