La Freeconomy Community: una vita al verde e felice

Chi conduce una vita rispettosa dell’ambiente pare essere piu’ felice. quanto risulta dall’ “indice di felicita’ planetario”, un sistema messo a punto dal New Economics Foundation, che abbina per ogni Paese del mondo longevita’, grado di soddisfazione generale della popolazione e impatto di ogni abitante sull’ambiente, con relativo calcolo delle emissioni di CO2. Questo indice […]

Chi conduce una vita rispettosa dell’ambiente pare essere piu’ felice. quanto risulta dall’ “indice di felicita’ planetario”, un sistema messo a punto dal New Economics Foundation, che abbina per ogni Paese del mondo longevita’, grado di soddisfazione generale della popolazione e impatto di ogni abitante sull’ambiente, con relativo calcolo delle emissioni di CO2. Questo indice mira a dimostrare che uno stile di vita rispettoso dell’ambiente, unito all’uso riguardoso delle risorse e a una riscoperta della ricchezza umana (non tanto economica) rende le persone piu’ felici.

Mark Boyle, un inglese di poco piu’ di 30 anni, ex imprenditore dell’agricoltura biologica con una laurea in economia, e’ da lungo tempo un accanito sostenitore della stretta connessione tra felicita’ e rispetto dell’ambiente, tanto da averne fatto lo scopo della propria vita. Boyle abita ormai dal novembre 2008 in un caravan e ha lasciato tutto quello che aveva ? una vita agiata, un buon stipendio- per realizzare un progetto ambizioso e idealista: abolire l’uso del denaro nella propria vita quotidiana e vivere in stretto contatto con la natura. Boyle coltiva frutta e verdura lui stesso, quando e’ a corto di cibo va a raccogliere quello che i supermercati o i ristoranti buttano a fine giornata. Per cucinare usa, rigorosamente all’aperto, due contenitori usati per la raccolta e la combustione del materiale di scarto delle olive. Si lava i denti con un osso di seppia e semi di ferula e come carta igienica usa i fogli di vecchi giornali. Per restare in contatto col mondo usa un computer alimentato da un pannello solare, l’unico acquisto mantenuto dalla sua vita “precedente”. Boyle sta facendo pero’ molto di piu’ che condurre una semplice vita da asceta del consumismo. Ha da qualche anno creato una Freeconomy Community, una comunita’ planetaria virtuale che ha all’attivo piu’ di 17.500 membri, e’ presente in 131 Paesi, e ha come scopo quello di creare relazioni di scambio tra le persone.

Chi ne fa parte condivide e scambia con gli altri beni materiali, abilita’, saperi e conoscenze. Chi cerca un martello puo’ dare in cambio una lezione di cucina: la condizione e’ che lo scambio avvenga tra persone che non abitano a piu’ di 10 miglia l’una dall’altra. La Freeconomy Community si basa sulla gratuita’ ? il denaro e’ abolito- sul rispetto ambientale e delle risorse, sull’abolizione degli sprechi e sulle relazioni umane. I suoi membri non intendono rifiutare la modernita’, ma solamente le regole del gioco della societa’ capitalistica e consumistica. una forma di protesta e allo stesso tempo di attivismo partecipato che mira a dimostrare quanto poco sia sostenibile la vita che viviamo: usiamo troppa plastica, compriamo cose inutili e in modo impersonale, ci muoviamo inquinando troppo con macchine e aerei, abbiamo dimenticato il valore delle relazioni umane. “Se i soldi una volta mi dotavano del primario senso di sicurezza, adesso lo trovo nella comunita’ locale e nella natura”, assicura Boyle. Basandosi sulla sua esperienza Boyle ha scritto anche un libro “The Moneyless man”, edito in gran Bretagna da Watson Little e per ora solamente disponibile nella versione inglese.
Un vero manuale di sopravvivenza eco-radical.

Per saperne di piu’: http://www.justfortheloveofit.org/inspiration
Mark Boyle ha anche un profilo attivo su Facebook, tramite il quale risponde a domande e fornisce consigli su come vivere in modo sostenibile.

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