Jacopo Fo spiega come far soldi con lo spreco

Da quando sono piccolo sento parlare d’imminenti disastri totali. Negli anni Sessanta si temeva una nuova era glaciale e la prima guerra mondiale atomica, poi venne il panico per l’esplosione demografica, poi fu la volta dell’Aids e del buco nell’ozono fino ad arrivare al Baco di fine millennio (Mille e non piu’ mille!). Adesso ci […]

Da quando sono piccolo sento parlare d’imminenti disastri totali. Negli anni Sessanta si temeva una nuova era glaciale e la prima guerra mondiale atomica, poi venne il panico per l’esplosione demografica, poi fu la volta dell’Aids e del buco nell’ozono fino ad arrivare al Baco di fine millennio (Mille e non piu’ mille!). Adesso ci garantiscono che la desertificazione ci uccidera’ tutti. Ma?

In effetti ragioni per prevedere disastri ce ne sono eccome. Soprattutto se si considera che il governo Usa ha tutta l’intenzione di garantire ai propri cittadini la stessa disponibilita’ energetica e gli stessi consumi per almeno i prossimi cinquant’anni, anche nell’era del post petrolio, accaparrandosi buona parte del mais e della soia prodotti nel mondo. Detto altrimenti: una disastrosa ecatombe per i poveri del pianeta.
Ma attenzione, potete tirare un sospiro di sollievo; l’amministrazione americana non sterminera’ un terzo dell’umanita’, non torneremo al Medioevo e non dovremo neanche rinunciare all’Ipod, perche’ la rivoluzione delle eco-tecnologie e’ alle porte.

Ci aspettano due rivoluzioni: culturale e tecnologica. Il mondo cambiera’ in modo rapido ed estremamente soddisfacente perche’ l’ecologia oggi e’ finalmente conveniente. Sta succedendo qualcosa che era gia’ avvenuto nelle precedenti rivoluzioni tecnologiche. Fin dai tempi delle prime automobili i grossi gruppi finanziari hanno avuto grandi difficolta’ a capire il cambiamento e adeguarvisi in fretta, mentre una nuova generazione di inventori e manager hanno precorso i tempi. La rivoluzione informatica ha visto questo fenomeno al massimo grado, con alcune delle fortune economiche piu’ cospicue del pianeta create in pochi anni da studenti brufolosi che tutti consideravano dei fissati. La rivoluzione delle eco-tecnologie e la razionalizzazione dei consumi fornira’ possibilita’ ancora piu’ vaste.

Ogni anno lo Stato italiano butta via dai 5 ai 10 miliardi di euro perche’ spreca energia. Recentemente ho visitato un immenso ospedale appena costruito: niente doppi vetri, niente isolamento ai caloriferi, niente termostati, riscaldamento a palla e decine di finestroni spalancati perche’ si muore di caldo. Questa e’ semplicemente stupidita’.

Ma sono state condotte sperimentazioni sul risparmio energetico molto interessanti. Alcune aziende hanno superato il 20% di risparmio di energia elettrica, riscaldamento, materie prime e acqua semplicemente lanciando una campagna di sensibilizzazione ecologica.

In Germania da anni sono nate le Esco (in Italia sono solo all’inizio): aziende che comprano lo spreco. Il ragionamento e’ semplice; tu spendi ogni anno 100 euro di riscaldamento. Se la tua casa fosse isolata te ne basterebbero 40. Io prendo in gestione il tuo riscaldamento. Ti realizzo le migliorie necessarie e mi ripago l’investimento con il risparmio che ti faccio avere. Dopo dieci anni me ne vado e tu ti godi il 60% del risparmio senza avere investito un soldo (www.escoitalia.it ).

Quando lo spreco viene individuato come una risorsa, una miniera per far soldi, le forze economiche si muovono. Se gli italiani non si organizzeranno in fretta ci penseranno le aziende estere.

Alcuni esempi forniti da Jacopo Fo

Il mulino sul balcone

La piu’ grande novita’ nel campo delle eco-tecnologie? i microimpianti per generare elettricita’. Non solo solari, ma anche eolici o a biomassa. In Inghilterra molto diffuso e’ il micromulino a vento, con pale di 175 cm di diametro, da installare sul tetto o il balcone. Costa circa 2 mila euro (installazione inclusa) e fa risparmiare il 30% dell’energia. In Italia si puo’ detrarre il 55% del costo dall’Irpef (www.jacopofo.com ).

Gruppo d’acquisto per il solare

Installare pannelli fotovoltaici a costo zero, senza impazzire a studiare norme e documenti oggi e’ possibile. Rivolgendosi al gruppo d’acquisto della Libera universita’ di Alcatraz, che stila i documenti, fa i progetti e impianta i pannelli.

Olio fritto nell’auto

L’Italia produce circa 100 mila tonnellate annue di olio fritto che deve essere smaltito da un ente specializzato. In Germania le massaie lo portano dai benzinai e ricevono in cambio buoni d’acquisto. Negli Usa con 800 dollari puoi aggiungere un secondo serbatoio all’auto per farla andare a olio fritto, cosi’ come avviene per il passaggio al gpl (www.greasecar.com ).

Salvare l’ambiente conviene

E’ il titolo del mio nuovo libro (edito da Nuovi Mondi, 12,50 euro) dove racconto le eco-bugie di industrie inquinanti, trafficanti di scorie e politici ammanicati. Ma raccolgo anche una rassegna di mirabolanti innovazioni per la compatibilita’ ambientale, con indirizzi e indicazioni pratiche.

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