iPad e frigobar ai consiglieri in Campania – Supercomputer e frigobar ai consiglieri della Campania

II caso iPad e frigobar ai consiglieri in Campania di SERGIO RIZZO La Campania è a rischio crac, ma in Regione resistono i privilegi. Ai consiglieri anche iPad e frigobar. A PAGINA 21 UIf f id con trittico poltrone in pelle e televisione. Concessi anche i Telepass per evitare le code sulle autostrade Supercomputer e […]

II caso iPad e frigobar ai consiglieri in Campania di SERGIO RIZZO La Campania è a rischio crac, ma in Regione resistono i privilegi. Ai consiglieri anche iPad e frigobar. A PAGINA 21 UIf f id con trittico poltrone in pelle e televisione. Concessi anche i Telepass per evitare le code sulle autostrade Supercomputer e frigobar ai consiglieri della Campania I benefit agli eletti nella Regione con 11 miliardi di debiti ROMA — Non lo sapevano. Non avevano idea di quanto la situazione finanziaria della loro Regione, la Campania, fosse spaventosa. Che i debiti iscritti nel bilancio fossero schizzati del 9o% in soli quattro anni. Che l’esposizione complessiva avesse raggiunto ii miliardi e mezzo, o forse dodici, tredici, nessuno può dirlo con esattezza. Che le società regionali perdessero decine di milioni l’anno. Che la liquidità fosse scesa al livello di guardia Che la sanità fosse un buco nero pieno di molte sorprese, come quella dell’Asl napoletana che aveva accumulato mesi di ritardo nelle fatture ma poi ha pagato due volte lo stesso fornitore. E non spiccioli: dodici milioni. Non conoscevano, perché l’ispezione ancora non era conclusa, gli sconcertanti risultati della due diligence sui conti della Regione fatta dalla Ragioneria dello Stato su richiesta del governatore Stefano Caldoro. E l’unica spiegazione possibile. Altrimenti il Consiglio regionale avrebbe potuto approvare il 28 settembre scorso una delibera come quella rivelata ieri da Paolo Mainiero sul Mattino di Napoli? Televisore, studio dirigenziale con trittico di poltrone in pelle, Telepass per evitare le code ai caselli autostradali, computer fisso, Ipad o notebook: a scelta.

Qualcosa, diciamo la verità, manca. Il frigobar, per esempio. Quello spetta soltanto ai consiglieri che hanno qualche incarico, cioè presidente, vicepresidente e componenti dell’ufficio dei presidenza, i capi del gruppi e i presidenti di commissione. «Soltanto» si fa per dire: perché sono 27 su 6o, poco meno della metà di tutti quanti. Non erano al corrente, certamente, dei dettagli. Ma a pensare che credessero di vivere sul pianeta Papalla si farebbe un torto alla loro intelligenza. Ognuno di loro, del resto, prende una busta paga a fine mese e sa quello che c’è dentro: 4.500 euro netti più rimborsi spese che possono arrivare a 6.472 euro. Totale, 10.972 euro. Dieci mesi di stipendio di un operaio. Per non parlare degli alti papaveri. Fra indennità e rimborsi il presidente del Consiglio della Campania, carica attualmente ricoperta da Paolo Romano del Popolo della libertà, può arrivare anche a 12.388 euro al mese. Certo, secondo gli ultimi dati contenuti nel sito par-lamentiregionali.it i suoi colleghi della Sicilia (14.329 euro), della Calabria (13.353) e del Lazio (12.548) guadagnano qualcosina in più. Ma ce n’è in ogni caso abbastanza anche per comprarsi il frigobar. Eventualità che non è stata però nemmeno presa lontanamente in considerazione. Del resto, cosa volete che siano 27 Ipad o altrettanti frigobar nel mare magno delle spese del Consiglio regionale campano? Un carrozzone con 500 dipendenti per 6o consiglieri, con un rapporto di oltre otto a uno. Per capirci, alla Camera dei deputati quel rapporto è di tre a uno. Idem al Senato. Cinquecento, e tutti entrati per distacco da altre amministrazioni pubbliche o società controllate da enti locali, distacchi poi sanati con leggine regionali.

Per quarant’anni non è mai stato fatto un concorso per reclutare i dipendenti del Consiglio regionale campano, nonostante la Costituzione stabilisca che nella pubblica amministrazione si possa entrare soltanto dopo averne superato uno.

Per onestà va detto che la Regione Campania è in buona compagnia. Con una spesa nettamente superiore alla somma dei bilanci di Montecitorio e palazzo Madama, i consigli regionali rappresentano una fetta decisamente importante dei costi della politica. Anche se è *** quella sulla quale mai si è intervenuto come si sarebbe dovuto fare per rispetto ai cittadini che pagano le tasse.

Qualche caso? L’assemblea regionale siciliana ha go consiglieri: il 50% in più rispetto alla Campania,-regione che ha una popolazione superiore del 15% a quella della Sicilia. Novanta consiglieri sono dieci più anche della Lombardia, dove i residenti sono addirittura il doppio della Sicilia. Ciascuno di loro, per giunta, ha un costo medio superiore a quello di un senatore. La Calabria ha 5o consiglieri regionali, dieci in meno della Campania, pur avendo circa un terzo della sua popolazione. Il consiglio ha un numero di dipendenti che si aggira intorno ai 35o. Con un rapporto, anche qui, nettamente squilibrato rispetto alla Camera e al Senato: sette a uno. Che dire poi del Lazio? Prima delle ultime elezioni, il consiglio uscente ha approvato un bilancio che ha previsto per il 2010 un incremento delle spese dell’8,1so. Sei volte l’inflazione.

 

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