In Italia si spende più per l’acqua che per il vino

Il mondo ha sete e una parte se lo ricorda nella Giornata mondiale dell’acqua. Un’iniziativa delle Nazioni Unite, nata nel 1992 alla Conferenza su ambiente e sviluppo di Rio de Janeiro, per la preservazione e l’uso responsabile di questo bene naturale. MONDO – «La mancanza dell’acqua uccide di più di una guerra – dice il […]

Il mondo ha sete e una parte se lo ricorda nella Giornata mondiale dell’acqua. Un’iniziativa delle Nazioni Unite, nata nel 1992 alla Conferenza su ambiente e sviluppo di Rio de Janeiro, per la preservazione e l’uso responsabile di questo bene naturale.

MONDO – «La mancanza dell’acqua uccide di più di una guerra – dice il presidente della Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi -. Oltre un miliardo di persone nel mondo non possono, infatti, contare su un accesso ad una risorsa sicura, al riparo da eventuali contaminazioni. Tra queste otto su dieci vivono in aree rurali». «Entro il 2030 – osserva Politi – una persona su tre, nel Pianeta, vivrà in zone dove l’acqua scarseggia. E, purtroppo, i cambiamenti climatici modificheranno sensibilmente la qualità e la disponibilità delle risorse idriche e ciò, a sua volta, avrà ripercussioni sulla produzione alimentare, dove proprio l’acqua è un elemento essenziale: si pensi che nel mondo oltre l’80 per cento dei terreni agricoli è irrigato dall’acqua piovana».
 
NEI PAESI RICCHI 50 LITRI AL GIORNO, IN QUELLI POVERI 10 – «Attualmente il fabbisogno minimo giornaliero di acqua pulita per bere, cucinare e lavarsi è pari a 20-50 litri per persona – prosegue Politi – Nei Paesi più poveri della Terra ogni persona in media ne può consumare, invece, meno di 10 litri. E ogni anno, purtroppo, 1,4 milioni di bambini, uno ogni 20 secondi, muoiono per malattie causate da acqua contaminata e dall’assenza di misure igieniche adeguate». «E i riflessi della mancanza d’acqua – continua Politi – mettono a rischio lo stesso futuro alimentare nel mondo. D’altra parte, la produzione di cibo dipende essenzialmente dalle risorse idriche disponibili per l’irrigazione». «Ed è per questo – conclude Politi – che rinnoviamo il nostro appello per più agricoltura in grado di dare risposte adeguate all’esigenza di cibo nel Pianeta».

ITALIA – Con 19,71 euro mensili per famiglia, l’acquisto dell’acqua minerale è diventato la prima voce di spesa del bilancio familiare per le bevande alle quali vengono destinati complessivamente 41,06 euro tra analcolici ed alcolici. È quanto emerge da elaborazioni Coldiretti sulla base dei dati Istat, in occasione della giornata mondiale dell’acqua, da cui si evidenzia l’avvenuto sorpasso nei confronti del vino per il quale la spesa media familiare mensile è stimata pari a 12 euro. La spesa media delle famiglie per l’acquisto di acqua minerale – sottolinea Coldiretti – varia lungo la penisola da un massimo di 20,34 euro nel Nord a un minimo di 18,75 nel Mezzogiorno. Parallelamente all’aumento della spesa per la minerale, negli ultimi 30 anni in Italia – sostiene Coldiretti – si è praticamente dimezzato il consumo procapite di vino che è sceso a circa 40 litri a persona per un totale di circa 20 milioni di ettolitri. Nel 2009 il 63,4% delle famiglie italiane ha acquistato acqua minerale, percentuale che risulta comunque in calo rispetto agli anni precedenti. In media la spesa delle famiglie per l’acquisto di acqua minerale risulta pi— bassa rispetto a quella sostenuta nel 2008 (21,14 euro).

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