Case del Vaticano: perché darle a raccomandati a prezzi stracciati?

Affitti in saldo per una parte degli 800 immobili di proprietà di Propaganda Fide. Saune, alberghi e perfino locali a luci rosse. E il solito gruppo di vip inquilini a pochi euro. Il Papa ha avvisato tutti: «Chi serve la Chiesa non può vivere da faraone».

IMMOBILI DI PROPRIETÀ DEL VATICANO –

Ci risiamo. Nelle pieghe dello scandalo che ha coinvolto la gestione del patrimonio del Vaticano, con carte e documenti trafugati che gettano pesanti ombre sull’intera gestione già riformata da papa Francesco, adesso compaiono anche gli elenchi degli immobili di proprietà del Vaticano attraverso Propaganda Fide. Case di lusso, appartamenti di centinaia di metri quadrati, con terrazze e viste su Roma, un totale di circa 800 immobili per un valore di non meno di 4 miliardi di euro.

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AFFITTO IMMOBILI DI PROPRIETÀ EL VATICANO –

E che cosa scopriamo? Quello che a Roma è noto da tempo: molte di queste case vanno a un gruppo di «amici degli amici», i soliti raccomandati, che ricevono affitti a prezzi di favore e inoltre, considerando le caratteristiche del proprietario, diventano inquilini a vita. È come se avessero comprato queste case senza tirare fuori un euro, se non l’affitto a prezzo di saldo.

Inoltre diversi immobili, sempre a condizioni di favore, vengono affittati dal Vaticano per farne alberghi, centri estetici, e, secondo alcuni, perfino locali a luci rosse. Nel Palazzo di Propaganda Fide in Via Carducci, a Roma, dove sono ospitati diversi uffici di monsignori della Curia, si scopre che i locali sono attrezzati anche con comode saune. A che cosa servono?

SCANDALO VATICANO –

Senza demagogia, e senza andare alla caccia alle streghe, è importante però che il Vaticano faccia chiarezza. Innanzitutto un patrimonio gestito in questo modo rappresenta uno spreco, laddove le risorse, giuste e secondo i valori di mercato, potrebbero essere utilizzate in altro modo. Magari per finanziare la vasta attività di volontariato che la Chiesa cattolica fa a favore delle famiglie più disagiate in tutte le regioni italiane. In secondo luogo, ai monsignori che lavorano e nell’intervallo si concedono una sauna di riposo, oppure che vivono in appartamenti da centinaia di metri quadrati per inspiegabili motivi di «rappresentanza» bisognerebbe ricordare le recentissime parole di Papa Bergoglio. «Non si può vivere come un faraone e servire la Chiesa» ha detto il Santo Padre. Parole chiare che andrebbero applicate con un’operazione di trasparenza e di pulizia dell’elenco degli immobili di proprietà del Vaticano. Siano utilizzati secondo funzioni corrette, senza concedere nulla al lusso e allo sfarzo, e chi ha ricevuto favori e privilegi, lasci la casa oppure paghi il dovuto.

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