Il vizietto dei voli di Stato a carico dei contribuenti

Gian Antonio Stella «Aggredire i privilegi. Processo alle caste» : si intitolava così, giovedì 13 settembre 2007, un dibattito ad Atreju, la festa nazionale di Azione Giovani, fortissimamente voluto da Giorgia Meloni, allora combattiva avversaria del governo Prodi e di tutte le prebende della classe politica prima di diventare assai meno combattiva, su questi temi, […]

Gian Antonio Stella

«Aggredire i privilegi. Processo alle caste» : si intitolava così, giovedì 13 settembre 2007, un dibattito ad Atreju, la festa nazionale di Azione Giovani, fortissimamente voluto da Giorgia Meloni, allora combattiva avversaria del governo Prodi e di tutte le prebende della classe politica prima di diventare assai meno combattiva, su questi temi, ministro della Gioventù. È vero che il verbo «aggredire» è una antica passione dell’organizzazione giovanile destrorsa (basti ricordare i titoli di alcuni confronti: «Aggredire l’oppressione» , «Aggredire l’egemonia. Processo al ‘ 68», «Aggredire l’ingiustizia sociale», «Aggredire l’inerzia. L’arte della scherma») ma l’allora futura ministro pareva proprio voler fare di quella battaglia uno dei fulcri della sua azione.

Denuncia ora il segretario reggino del Pdci Ivan Tripodi: «Giorgia Meloni ha utilizzato un volo di Stato per, udite udite, raggiungere Crotone e poi Reggio per spalleggiare prima un candidato crotonese e poi inaugurare la segreteria del candidato reggino del Pdl Daniele Romeo, segretario particolare del governatore Scopelliti.

È noto che i voli di Stato possono essere utilizzati solo per motivi eccezionali, quindi, secondo la Meloni e il Pdl, l’inaugurazione di una segreteria elettorale rappresenta una dirimente e delicata questione di Stato». Una scelta, chiude, «offensiva e indecente».

La notizia è stata pubblicata dal manifesto e non risulta sia stata smentita. Nell’attesa, ricordiamo che i voli di Stato, dopo il record raggiunto dal precedente governo Berlusconi nel 2005 (37 ore volate al giorno!) e i tagli impressi dal governo Prodi sotto l’infuriare delle polemiche su Mastella, sono ripresi alla grande. Un solo dato: nonostante il timbro «top secret» posto dall’attuale esecutivo sulle notizie di tutti i voli blu, fatta eccezione per una striminzita informazione su quelli del 31° stormo, sappiamo che questi nel 2005 volarono 78 ore e 50 minuti per ogni membro del governo e nel 2009 per 97 ore e 15 minuti: un aumento del 23,3%sull’anno più spendaccione. Alla faccia di tutti i bla-bla e le promesse di tagli.

C’è un altro dettaglio che, dopo le polemiche già esplose intorno a Ignazio La Russa, salito a Milano con un volo di Stato per vedere l’Inter in Champions League, va ricordato. Nel luglio 2007 il quotidiano turco Hurriyet attaccò in prima pagina il premier Recep Tayyip Erdogan perché girava per Istanbul sulla Mercedes blu di Stato. Spiegava infatti al Corriere il giornalista turco Gökan Eren che «nei dieci giorni che precedono il voto, l’Alta commissione elettorale vieta ai membri dei partiti di usare auto, aerei e persino cellulari governativi» e anche se il periodo clou doveva ancora iniziare ed Erdogan non aveva violato nessuna legge, il suo comportamento era da criticare come «non etico, dato che di fatto la campagna elettorale è già cominciata» . Tutto ciò in Turchia, si capisce. In Turchia…

 

 

 

 

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