Il Cpt della vergogna: da ecomostro a hotel di lusso

Quando si dice "sapersi riciclare". È notizia recente che l’ex Cpt Regina Pacis di San Foca, vicino a Otranto, nel Leccese, diventerà un hotel di lusso. Fino al 2006 la struttura ospitava il Centro di permanenza temporanea più grande e più discusso d’Italia, a causa di presunte violenze a danno dei migranti ospitati. La Diocesi […]

Quando si dice "sapersi riciclare". È notizia recente che l’ex Cpt Regina Pacis di San Foca, vicino a Otranto, nel Leccese, diventerà un hotel di lusso. Fino al 2006 la struttura ospitava il Centro di permanenza temporanea più grande e più discusso d’Italia, a causa di presunte violenze a danno dei migranti ospitati. La Diocesi che ne è proprietaria ha deciso di venderlo. Valore: un milione di euro.

«Tanto costa cercare di cicatrizzare quella ferita», leggiamo sul Fatto Quotidiano che riprende la vicenda. «Ad acquistarlo si è presentato uno dei gruppi imprenditoriali più importanti del Sud, i Semeraro, fino a ieri ex banchieri e patron dell’Unione Sportiva Lecce, oggi finiti nel tritacarne del calcioscommesse per la presunta combine del derby Bari-Lecce del maggio 2011. Che il Cpt sia un immobile più che appetibile per un investimento finanziario notevole è nelle cose».

La struttura, nemmeno a dirlo, è uno dei tanti ecomostri che hanno ridisegnato il volto dei nostri litorali: costruito a pochi passi dalla riva, all’inizio quasi totalmente abusivo, poi condonato, da anni totalmente abbandonato al degrado. A nulla sono valse le petizioni per abbattere il casermone di cemento: lì sorgerà un albergo extralusso. E così, finiscono insabbiate in un sol colpo le vicende oscure legate al Cpt e la tutela del paesaggio costiero.

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