Mezzi pubblici in Italia: i più vecchi e inquinanti d’Europa

L’età media dei bus è 14 anni, il doppio degli altri paesi europei. I chilometri coperti dalle linee di metropolitana sono 256, meno della metà della Germania e della Spagna.

MEZZI PUBBLICI ITALIANI VECCHI E INQUINANTI

Tra i tanti record negativi che abbiamo, rispetto agli paesi dell’Unione europea, c’è quello che riguarda i sistemi del trasporto pubblico. Abbiamo i mezzi più vecchi, obsoleti e inquinanti d’Europa. L’età media dei nostri bus è di 14 anni, il doppio degli altri paesi dell’Unione. E quanto ai tram, i chilometri delle linee tramviarie in Italia sono 397, 4: la metà rispetto alla Francia (875 chilometri) e un terzo della Germania (2.042 chilometri).

PER APPROFONDIRE: I treni più lenti e vecchi d’Italia sono al Sud. Cambi e ritardi all’ordine del giorno

LINEE DI METROPOLITANA IN ITALIA

Anche le line della metropolitana rappresentano una dotazione decisamente inferiore a quella dei nostri partner. Complessivamente, secondo i dati contenuti nel Rapporto 2023 Pendolaria – Speciale Aree urbane, a cura di Legambiente, in Italia ci sono 256 chilometri di binari per le linee della metropolitana: nel Regno Unito sono 680 chilometri, in Germania 656, in Spagna 615 chilometri. D’altra parte questi dati sono il frutto di scarsi investimenti, paralleli a una insignificante manutenzione. Nel 2023, nonostante tanti cantieri annunciati, non è stato fatto neanche un centimetro di nuovi percorsi di linee metropolitane, con l’eccezione del nuovo tratto della M4 a Milano. Allo stesso modo, dal 2016 al 2023 in tutta Italia sono stati completati appena 11 chilometri di nuove linee tramviarie.

FERROVIE SUBURBANE

Le ferrovie sub-urbane, quelle più utilizzate dai pendolari valgono un percorso totale di 740,6 chilometri: in Germania sono più di 2mila chilometri, nel Regno Unito 1.817 chilometri e in Spagna 1.442 chilometri. Abbiamo investito molto sull’alta velocità., ma è stata completamente trascurata la parte meno redditizia di questa modalità di trasporto. A danno delle categorie sociali più deboli, come quelle dei pendolari: non a caso i treni più lenti d’Italia riguardano sempre questo tipo di consumatori-viaggiatori.

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OBIETTIVO 12 AGENDA ONU 2020 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Di fronte a questa realtà l’obiettivo 12 dello Sviluppo sostenibile dettato dall’Agenda Onu 2030, dove si parla di città con «trasporti sicuri, sostenibili e convenienti per tutti», in Italia rischia di restare lettera morta. O carta straccia, se preferite. Ovviamente, e per fortuna degli italiani, non tutte le città sono come Roma, dove in un solo anno sono andati in fiamme 22 bus, che nel gergo cinico della città sono diventati i flambus. Ma sono sempre i numeri che ci dicono che il 66,5 per cento degli spostamenti degli italiani avvengono con auto private, e solo il 7,8 per cento attraverso il trasporto pubblico. Ma come dare torto a chi, scoraggiato per tanti disservizi, non vede alternative all’uso dell’auto privata?

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Fonte immagine di copertina: Ansa

GLI AUTOBUS CHE CI PIACEREBBE AVERE IN ITALIA:

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