Il buon uso del cemento riciclato

Alla Purdue University un gruppo di ingegneri sta perfezionando il processo di riciclo del cemento. Lavorando con i colleghi del Dipartimento dei Trasporti Indiana (Indot) stanno valutando il rimpiego del calcestruzzo altrimenti destinato alla discarica nella pavimentazione delle strade, una strategia che potrebbe dare i suoi frutti non solo dal punto di vista ambientale ma […]

Alla Purdue University un gruppo di ingegneri sta perfezionando il processo di riciclo del cemento. Lavorando con i colleghi del Dipartimento dei Trasporti Indiana (Indot) stanno valutando il rimpiego del calcestruzzo altrimenti destinato alla discarica nella pavimentazione delle strade, una strategia che potrebbe dare i suoi frutti non solo dal punto di vista ambientale ma anche nella riduzione dei costi dei nuovi materiali di un buon 20 per cento. L’attuale pavimentazione nello stato americano è realizzata dalla miscelazione del cemento con acqua, sabbia e “aggregati vergini” ottenuto da cave di roccia situate in prossimità del cantiere. In Indiana la maggior parte di questi aggregati provengono da cave di calcare. “Alcune zone dell’Indiana possiedono numerose cave situate in prossimità dei cantieri autostradali”, ha spiegato ha detto Nancy a capo del progetto. “In altri luoghi, è più difficile trovare aggregati di qualità. Se si deve guidare per oltre 150 km per ottenere buoni materiali, diviene molto più conveniente riutilizzare i materiali ottenuti dallo schiacciamento del vecchio calcestruzzo da rimpiazzare”.

“Se si ha intenzione di aprire la strada, potrebbe essere necessario rimuovere il vecchio cemento e romperlo in pezzi, quindi il riciclaggio ha un senso. E si eviterebbe di destinarlo alla discarica”. I ricercatori stanno sperimentando miscele di calcestruzzo che contengono percentuali variabili di calcestruzzo riciclato, sviluppando nel contempo software di analisi costi che permettano di stimare quanto si possa risparmiare utilizzando materiale riciclato. Uno degli obiettivi è quello di garantire resistenza alla rottura dovuta dai cicli di gelo e disgelo a cui le strade sono esposte durante l’inverno, mettendo a punto standard anche per l’assorbimento di acqua e per i prodotti chimici di sbrinamento.

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